Un dirigente del gigante cinese dell’e-commerce Alibaba ha rivelato al World Economic Forum (WEF) che la società sta sviluppando un “tracciatore di impronta di carbonio individuale” che traccerà le abitudini di viaggio delle persone, il consumo di cibo e altro ancora.
Il giornalista di True North Andrew Lawton, che è attualmente sul campo a Davos per seguire la convention annuale del WEF, è stato il primo a riferire sull’annuncio.
“Stiamo sviluppando attraverso la tecnologia la capacità dei consumatori di misurare la propria impronta di carbonio”, ha affermato il presidente di Alibaba Group J. Michael Evans, nato a Toronto.
“Che cosa significa? Dove stanno viaggiando? Come stanno viaggiando? Cosa stanno mangiando? Cosa stanno consumando sulla piattaforma?”
Evans ha detto al pubblico di “rimanere sintonizzati”.
“Non lo abbiamo ancora operativo, ma questo è qualcosa su cui stiamo lavorando”.
La deputata conservatrice e candidata alla leadership Leslyn Lewis ha risposto all’annuncio, dicendo di aver avvertito di tale pratica in un editoriale che aveva scritto all’inizio della pandemia di COVID-19 su un “colpo di stato socialista” in Canada.
“Molti canadesi temono giustamente le ripercussioni di Trudeau che ha trasformato il Canada in una società senza contanti”, ha scritto Lewis.
“Mi hanno detto che hanno paura che i liberali impongano un punteggio di credito sociale, simile a quello che esiste in Cina”.
“Ma la verità è forse più insidiosa. Non è necessario un punteggio di credito sociale ufficiale quando il governo sta già selezionando e scegliendo quali attività possono essere aperte e quali no e quali lavori sono essenziali”.
La tecnologia di tracciamento del carbonio è già in circolazione. Alphabet Inc., che possiede Google, ha sostenuto la startup Normative, che ha rilasciato un tracker gratuito per le emissioni di carbonio per le aziende.
Un comunicato stampa del 24 maggio su Co2Zero spiega che la piattaforma “ha sfruttato la tecnologia di Alibaba Cloud per promuovere azioni individuali a basse emissioni di carbonio attraverso la scienza e la tecnologia”.
“Nel concetto di incoraggiare le persone a partecipare alla neutralità del carbonio, Co2Zero ottiene diversi incentivi di equità attraverso comportamenti a basse emissioni di carbonio nella vita quotidiana e il consumo di veicoli di nuova energia…
Mi va benissimo, a patto che tale “classifica” sia pubblica e che gli stipendi percepiti siano, per tutti, in rapporto alle proprie emissioni di CO2.
Vedere questi stronzi, con i loro jet privati, auto extralusso e tenori di vita che sarebbero sufficienti a mantenere centinaia di migliaia di famiglie, ridotti sul lastrico, parafrasando la pubblicità, “non avrebbe prezzo!”.