Il generale nel 2019 si sarebbe speso perché fosse inviata in una missione Nato la 34º compagnia comandata da Federico Figliuolo
Una presunta richiesta di favori per il figlio è l’oggetto di un esposto, riguardante il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario dell’emergenza Covid-19, depositato alla Procura di Bolzano il 10 novembre 2021 dal presidente nazionale di Assomilitari, il maresciallo dell’Esercito Carlo Chiariglione. Esposto basato sul racconto di un testimone anonimo.
A scriverlo è “il Fatto Quotidiano”, che precisa: la denuncia “ha portato i pm altoatesini ad aprire un’inchiesta: né Figliuolo, né il figlio, né tutti gli altri che citiamo sono indagati”. Le circostanze di cui si parla nell’esposto, secondo il denunciante, sarebbero state raccontate dall’allora comandante generale delle Truppe alpine, il generale di Corpo d’Armata, Claudio Berto (oggi in pensione), il 19 febbraio 2019 in un bar alla presenza di diverse persone, tra cui due generali, un colonnello e un maggiore suoi sottoposti.
Secondo il denunciante Figliuolo, che all’epoca (fine 2019) era alla guida del Comando Logistico dell’Esercito, si sarebbe speso per mandare in missione Nato la compagnia comandata dal figlio Federico, al posto di un’altra. La richiesta – si legge nell’esposto – “era quella di togliere dalla pianificazione operativa per l’impiego all’estero il 9º Reggimento Alpini (L’Aquila) e di conseguenza impiegare il 3º Reggimento Alpini (Pinerolo), in teoria non ancora approntato, al solo fine di poter far partire la 34º compagnia comandata dal Capitano Figliuolo”.
Se non esiste persona soggetta ad indagine tutto finirà’ in una bolla di sapone e il pensionato denunciante verrà trattato da visionario.