“I ricercatori ciprioti” che nei giorni scorsi hanno lanciato l’allerta Deltacron, una variante del Covid che sembrava una combinazione fra la Delta e la Omicron, “hanno ritirato le sequenze che avevano depositato, perché vi è necessità di ulteriori accertamenti”. Lo sottolinea Enrico Bucci, biologo della Temple University di Philadelphia.
“Perché gli scienziati cercano le agenzie di stampa prima dei loro colleghi – chiede lo scienziato su Facebook, in un post intitolato ‘La scomparsa di Deltacron’ – quando si tratta di annunciare risultati di potenziale impatto sociale?”.
Interviene via social sul tema anche Guido Silvestri, virologo della Emory University di Atlanta. “Deltacron sembra essere un artefatto di laboratorio, come spiegato da diversi virologi (veri) nelle ultime 48 ore”, scrive in un approfondimento tecnico su quelle che definisce “le varianti ‘sorelle’ di Omicron”, la BA.2/B.1.1.529.2 e la BA.3/B.1.1.529.3. “Da un punto di vista della biologia strutturale virale – evidenzia – non c’è nessun motivo di pensare che queste due sub-varianti di Omicron siano più patogeniche della Omicron ‘originale'”.
Non funzionano ovunque queste menzogne. Domandatelo, per esempio, ai bielorussi od ai serbi…
I vaccini vengono consumati o peggio in Italia obbligati , se il terrore di morire rimane vivo. la sanità sembra funzioni quando denuncia varianti sconosciute, e i Big Pharma godono di questi impatti sociali complici i governi. Una sonora farsa