La scelta di Zuckerberg di non consentire modifiche all’algoritmo che regola il News Feed – la schermata principale di Facebook – per abbassare la viralità di contenuti polarizzanti: con la conseguenza paradossale di non riuscire a placare i post scettici sui vaccini, nonostante l’impegno preso in prima persona.
Di alcuni di questi aspetti – e in particolare della rimozione dei contenuti problematici dal News Feed – si è occupato negli anni Mike Schroepfer, uno dei dipendenti di lunga data di Facebook e attuale capo della tecnologia: pochi giorni dopo la pubblicazione delle inchieste del Journal , ha annunciato che lascerà il suo ruolo nel 2022.
Non sembra esserci una correlazione fra le due cose, ma in un momento molto delicato Menlo Park perde un dirigente apprezzato e moderato, e uno dei punti di riferimento interni, per i colleghi, nella gestione delle crisi. Schroepfer verrà sostituto da Andrew “Boz” Bosworth, fedelissimo di Zuckerberg che al momento si sta occupando del sempre più centrale sviluppo dell’hardware. “Boz” era stato criticato per un memo del 2016 in cui definiva il fine di connettere vora da 14 anni, e di cui ora guida il marketing.
Sarebbe lui – secondo almeno cinque testimoni citati dal New York Times– l’uomo della svolta: basta con le richieste di scuse, basta con l’offerta al pubblico di un volto contrito di fronte agli scandali. Ma soprattutto basta con la strategia della massima trasparenza, interna ed esterna. Schultz ha sostenuto, e ottenuto, la disgregazione del team che si occupava di Crowdtangle, lo strumento che consente di misurare l’engagement dei post su Facebook: lo usano i nostri nemici, è il ragionamento, per accusarci di non saper monitorare le fake news.