Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto a Mosca il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, condannando senza riserve i recenti bombardamenti statunitensi contro siti nucleari iraniani. L’incontro è avvenuto a soli due giorni dall’operazione militare voluta dal presidente americano Donald Trump, che ha colpito tre siti nucleari in Iran.
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato al ministro degli Esteri iraniano che non esiste alcuna giustificazione per i bombardamenti americani sul suo Paese e che Mosca sta lavorando per aiutare il popolo iraniano.
“L’aggressione assolutamente immotivata contro l’Iran non ha fondamento né giustificazione”, ha affermato Putin durante un commento televisivo rivolto ad Araqchi.
“Da parte nostra, ci stiamo impegnando per aiutare il popolo iraniano”, ha aggiunto.
“Sono molto contento che siate oggi a Mosca. Ciò ci darà l’opportunità di discutere di tutte queste questioni urgenti e di pensare insieme a come potremmo uscire dalla situazione odierna.”
Araqchi, dal canto suo, ha ribadito a Putin che l’Iran si stava difendendo legittimamente e ha ringraziato la Russia per aver condannato le azioni degli Stati Uniti. Ha poi trasmesso al leader russo i migliori auguri da parte della Guida Suprema e del Presidente dell’Iran.
“Oggi la Russia è dalla parte giusta della storia e del diritto internazionale”, ha dichiarato Araqchi.
Tuttavia, non è chiaro cosa la Russia possa concretamente fare per sostenere l’Iran, un importante alleato con cui Putin aveva firmato un trattato di cooperazione strategica a gennaio. L’accordo, però, non prevedeva una clausola di difesa reciproca.
Prima degli attacchi americani di sabato, Mosca aveva già avvertito che un intervento militare statunitense avrebbe potuto destabilizzare l’intera regione, spingendola verso “l’abisso“.
Interrogato sulle possibili azioni russe a sostegno di Teheran, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto:
“Tutto dipende dalle necessità dell’Iran”.
Sottolineando che la disponibilità di Mosca a mediare nella crisi rappresentava già una forma di sostegno.
Peskov ha anche condannato gli attacchi statunitensi:
“Si sta verificando un aumento del numero di partecipanti a questo conflitto, o meglio, si è verificato. Una nuova spirale di escalation della tensione nella regione”, ha dichiarato ai giornalisti.
“E naturalmente, condanniamo tutto questo ed esprimiamo profondo rammarico al riguardo.”
Infine, Peskov ha precisato che Trump non aveva informato Putin in anticipo sui dettagli degli attacchi pianificati:
“Non c’erano informazioni dettagliate. Il tema dell’Iran è stato ripetutamente discusso dai presidenti durante i loro ultimi colloqui, alcune proposte sono state avanzate dalla Russia, ma non c’erano informazioni dirette e dettagliate al riguardo”, ha concluso.
