L’Ucraina, ha più volte minacciato di colpire le celebrazioni del Giorno della Vittoria a Mosca, una delle ricorrenze più simboliche per la Russia, che ogni 9 maggio commemora la vittoria sul nazismo nella Seconda Guerra Mondiale. Il presidente russo Vladimir Putin, in risposta, ha lanciato un esplicito avvertimento: se Kiev dovesse attaccare durante le celebrazioni, la Russia risponderà con il missile balistico ipersonico Oreshnik, uno dei suoi armamenti più avanzati, colpendo direttamente centri decisionali e strutture di comando del governo ucraino a Kiev.
La minaccia ucraina di un attacco il 9 maggio assume un peso particolare per Mosca: la Parata della Vittoria è un evento di grande rilevanza simbolica per la Russia, inoltre la sua importanza è accresciuta dalla presenza del presidente cinese Xi Jinping, la cui visita ufficiale, confermata dal 7 al 10 maggio, prevede colloqui bilaterali e la firma di accordi, volti a consolidare ulteriormente l’alleanza strategica tra Russia e Cina.
Un eventuale attacco ucraino durante queste celebrazioni potrebbe spingere Putin a una reazione estremamente dura. Alcuni analisti ipotizzano persino che, in caso di un colpo profondo sul territorio russo, Mosca possa prendere in considerazione l’impiego tattico di armi nucleari, sebbene al momento questo scenario sia ritenuto poco probabile.
Putin ha dichiarato che il Ministero della Difesa russo e lo Stato Maggiore stanno già individuando bersagli precisi in territorio ucraino, tra cui infrastrutture militari come basi operative, depositi di armi e sistemi di difesa aerea, industrie belliche che producono droni, munizioni e mezzi corazzati, e centri decisionali governativi di Kiev.
L’Oreshnik (“nocciolo” in russo) è un missile balistico a raggio intermedio (IRBM) di ultima generazione, derivato dal programma RS-26 Rubezh e sviluppato per combinare gittata, velocità e capacità di penetrare le difese. Le sue caratteristiche lo rendono un’arma temibile:
- Il missile Oreshnik viaggia a velocità superiori a Mach 10, ossia più di 12.000 km/h. Questa velocità estrema consente al missile di ridurre drasticamente il tempo di reazione per le difese nemiche e rende impossibile la sua intercettazione anche da parte dei più moderni sistemi antimissile. La combinazione di velocità, manovrabilità e traiettoria balistica elevata permette al vettore di sfuggire ai radar per gran parte del volo, eseguendo cambi di rotta nella fase terminale per evitare l’abbattimento.
- L’Oreshnik è in grado di trasportare un carico utile MIRV (Multiple Independently targetable Reentry Vehicles), ovvero fino a sei testate che si separano dal missile madre durante la fase di rientro nell’atmosfera e possono colpire bersagli differenti in modo indipendente. Ogni testata può contenere submunizioni convenzionali o una carica nucleare tattica, aumentando l’efficacia distruttiva del sistema e saturando le difese nemiche con obiettivi multipli simultanei.
- Il sistema è progettato per impiegare sia testate convenzionali ad alto esplosivo utili per distruggere infrastrutture strategiche o militari, sia testate nucleari a bassa o media potenza. Questa flessibilità lo rende adatto a scenari di guerra convenzionale ad alta intensità così come a contesti di deterrenza nucleare, consentendo a Mosca di modulare la risposta militare in base all’escalation del conflitto.
Il suo battesimo del fuoco è avvenuto nel novembre 2024, quando la Russia lo utilizzò per colpire la struttura ucraina PA Pivdenmash a Dnipro. Secondo fonti ucraine, il missile trasportava testate inerti, forse a scopo dimostrativo. Nonostante l’assenza di esplosivi, l’impatto ha generato esplosioni durate ore, causate dall’enorme energia cinetica rilasciata dalla velocità ipersonica.
Mentre le ostilità continuano e la diplomazia rimane bloccata, la posta in gioco resta altissima: un errore di calcolo da una delle due parti potrebbe innescare una nuova fase del conflitto, con ripercussioni imprevedibili per l’intera Europa.

ALLA REDAZIONE:
AVETE COMMESSO UN GROSSO ERRORE IL MISSILE SI CHIAMA
“Oreshnik” e non “Kinzhal”.
Il “pugnale” ha un’unica testata ed è aviolanciato. CORREGGETE.
Gentile lettore,
la ringraziamo per la segnalazione. Ha perfettamente ragione: c’è stato un errore nella denominazione del missile, che abbiamo provveduto a correggere. Ci scusiamo per l’imprecisione e apprezziamo molto il suo contributo alla correttezza dell’informazione.
Un cordiale saluto,
La Redazione