Klaus Schwab si è dimesso dalla sua posizione di Presidente del Consiglio di Fondazione del World Economic Forum (WEF). La sua decisione è stata annunciata il 21 aprile 2025, con effetto immediato, segnando la fine di oltre 50 anni di leadership dal momento in cui fondò l’organizzazione nel 1971.

all’ex primo ministro britannico Ted Heath all’incontro annuale del WEF del 1980.
Fonte: World Economic Forum
Il 21 aprile 2025, Schwab ha annunciato la sua decisione di dimettersi con effetto immediato, all’inizio del suo 88° anno di vita. Il consiglio di amministrazione del WEF ha accettato le sue dimissioni durante una riunione straordinaria e ha nominato Peter Brabeck-Letmathe, ex CEO di Nestlé, già vicepresidente, come presidente ad interim .
Le dimissioni di Schwab sono avvenute in un contesto di crescente attenzione mediatica e pubblica. Secondo quanto riportato, il WEF ha avviato un’inchiesta interna a seguito di accuse di cattiva condotta finanziaria e etica nei confronti di Schwab e di sua moglie, Hilde.
Le accuse nei confronti di Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum (WEF), sono precise e documentate. Secondo un’inchiesta avviata dal WEF stesso, le principali accuse includono:
- Uso improprio dei fondi del WEF: Schwab e sua moglie, Hilde, sono accusati di aver utilizzato risorse dell’organizzazione per scopi personali, come viaggi di lusso e servizi privati, tra cui massaggi e prelievi di denaro da parte di personale junior.
- Manipolazione dei dati: Schwab avrebbe alterato i dati del Global Competitiveness Report per favorire determinati governi, influenzando così le classifiche internazionali.
- Comportamenti inappropriati nei confronti dei dipendenti: Alcuni ex dipendenti hanno riferito di molestie sessuali, discriminazioni razziali e licenziamenti ingiustificati, in particolare nei confronti di donne in gravidanza e dipendenti afroamericani.
- Assenza di una leadership condivisa: Le critiche interne al WEF hanno sollevato il velo su una gestione monolitica. In particolare, Schwab è stato accusato di non aver mai sviluppato un piano di successione solido, concentrando tutto il potere nelle sue mani. Il fondatore dell’organizzazione avrebbe scelto di circondarsi di un gruppo di fedelissimi, ritenuti poco competenti. Questa struttura centralizzata e autoreferenziale ha suscitato malumori tra i dipendenti e messo in discussione la sostenibilità del WEF.
Schwab ha respinto tutte le accuse, definendole infondate e minacciando azioni legali contro gli accusatori anonimi. Tuttavia, il WEF ha avviato un’indagine indipendente per esaminare le denunce. Nel frattempo, Schwab si è dimesso con effetto immediato dalla sua posizione di presidente del WEF.
Questa transizione segna la fine di oltre cinquant’anni di leadership di Klaus Schwab al World Economic Forum (WEF), un’organizzazione da lui fondata nel 1971 con l’ambizioso obiettivo di centralizzare il potere economico e politico a livello globale. Secondo alcuni critici, Schwab e altri leader del WEF avrebbero utilizzato l’organizzazione come piattaforma per promuovere l’idea di un “governo mondiale”, capace di prendere decisioni su scala globale senza un’adeguata partecipazione democratica o il coinvolgimento delle popolazioni. Il “Great Reset” è un tentativo di ristrutturare il sistema economico mondiale in modo da favorire esclusivamente gli interessi delle élite, mentre le disuguaglianze e le dinamiche di potere rimarrebbero sostanzialmente intatte.
