Molti studiosi della Bibbia e della storia antica ritengono che alcuni dei racconti presenti nelle Scritture possano essere stati influenzati da miti e tradizioni della Mesopotamia, in particolare quelli provenienti dalla cultura sumera. L’area mesopotamica, che includeva regioni come Sumer, Accad, Babilonia e Assiria, è stata una delle culle della civiltà antica e ha prodotto una ricca letteratura mitologica e religiosa che ha avuto una profonda influenza sulle culture circostanti, compresa quella israelitica. Gli studiosi suggeriscono che, pur essendo la religione e la visione del mondo ebraica monoteista, alcuni racconti biblici sembrano riflettere tematiche e strutture narrative simili a quelle presenti nei miti sumeri e mesopotamici. Di seguito vengono analizzati alcuni dei paralleli più significativi tra i testi biblici e quelli sumeri e mesopotamici, che rivelano come le tradizioni culturali si siano incrociate e influenzate nel corso dei secoli.
1. Il Diluvio Universale
Uno dei paralleli più noti tra la Bibbia e la letteratura mesopotamica riguarda il racconto del Diluvio Universale.
- Nella Bibbia: La storia del diluvio è narrata in Genesi 6-9, dove Dio decide di punire l’umanità per la sua malvagità, ma risparmia Noè, un uomo giusto, ordinandogli di costruire un’arca per salvare la sua famiglia e le specie animali. Dopo il diluvio, Dio stabilisce un’alleanza con Noè e pone l’arcobaleno come segno di questa promessa.
- Nei testi mesopotamici: Simili racconti si trovano nell’Epica di Gilgamesh e nel Mito di Atrahasis. Nel racconto dell’epopea, Utnapishtim riceve un avvertimento dagli dèi per costruire un’enorme barca e salvare la sua famiglia, oltre a un campione di animali. Dopo il diluvio, offre sacrifici agli dèi, che si placano e lo rendono immortale. Il Mito di Atrahasis, che precede l’Epica di Gilgamesh, presenta una narrazione analoga: gli dèi, infastiditi dal rumore degli uomini, decidono di distruggerli con un diluvio, ma Enki (Ea), uno degli dèi, avverte Atrahasis, salvandolo.
Somiglianze:
- Entrambi i racconti parlano di un diluvio globale causato dall’insoddisfazione divina verso l’umanità.
- La costruzione di un’arca o barca, l’avvertimento divino e la sopravvivenza di una coppia di ogni specie animale sono elementi centrali in entrambi i racconti.
Differenze:
- Nella Bibbia, il diluvio è collegato al peccato umano e a un Dio unico che agisce per giustizia. Nei miti mesopotamici, il diluvio riflette i conflitti tra gli dèi, e le ragioni del castigo sono meno morali (es. il “rumore” degli uomini).
- La conclusione biblica culmina con un’alleanza universale, mentre nei miti mesopotamici c’è un ritorno al dominio arbitrario degli dèi.
2. La Creazione dell’Uomo
Anche i racconti biblici della creazione in Genesi 1-2 hanno paralleli con i miti sumeri, come quello della creazione dell’uomo dall’argilla.
- Nella Bibbia: Dio crea l’uomo “a sua immagine e somiglianza” (Genesi 1:26-27) e lo plasma dalla polvere del suolo (Genesi 2:7), soffiandogli nelle narici il “soffio della vita”. La donna viene poi creata dalla costola di Adamo, sottolineando l’unicità e la complementarità dei due sessi.
- Nei miti sumeri: La creazione degli esseri umani è narrata in testi come il Mito di Atrahasis e nelle storie della dea Ninhursag. Gli uomini sono spesso creati con un misto di argilla e il sangue di un dio sacrificato, per servire come lavoratori degli dèi, liberando gli dei dalla fatica fisica.
Somiglianze:
- Entrambi i racconti descrivono l’argilla come materiale base per la creazione umana.
- Vi è l’idea di un intervento divino diretto per plasmare l’uomo.
Differenze:
- Nella Bibbia, la creazione dell’uomo è un atto d’amore e di cura, con l’essere umano creato per dominare e custodire la terra. Nei miti sumeri, gli uomini sono creati per essere schiavi degli dèi.
- La Genesi è monoteistica, mentre i miti sumeri riflettono una visione politeistica.
3. Il Giardino dell’Eden e Dilmun
Il racconto del Giardino dell’Eden (Genesi 2-3) presenta somiglianze con Dilmun, una terra mitologica della letteratura sumera.
- Nella Bibbia: L’Eden è descritto come un luogo perfetto, irrigato da quattro fiumi, dove l’uomo vive in armonia con la natura finché non commette il peccato di disobbedienza mangiando il frutto proibito. Questo atto porta all’espulsione dal giardino e alla separazione dall’albero della vita.
- Nei miti sumeri: Dilmun è un luogo paradisiaco descritto nei testi come un regno perfetto e senza peccato, dove non esistono malattie né morte. È spesso associato alla dea Ninhursag e alla creazione.
Somiglianze:
- Entrambi i luoghi sono descritti come paradisi terrestri.
- Il tema della perfezione iniziale e della successiva perdita è centrale in entrambi.
Differenze:
- Nell’Eden, la causa della perdita è il peccato umano e la disobbedienza. In Dilmun, non vi è un equivalente chiaro di un “peccato originale”.
- L’Eden ha un forte significato teologico e morale, mentre Dilmun è più un luogo mitico senza una funzione etica definita.
4. La Torre di Babele e le Ziggurat
Il racconto della Torre di Babele in Genesi 11:1-9 ha paralleli con le ziggurat mesopotamiche, grandi strutture piramidali a gradoni costruite come templi per avvicinarsi al divino.
- Nella Bibbia: Gli uomini, parlando un’unica lingua, decidono di costruire una torre che tocchi il cielo per dimostrare la loro potenza. Dio interviene, confondendo le loro lingue e disperdendoli sulla terra.
- Nella Mesopotamia: Le ziggurat erano viste come ponti tra il cielo e la terra, ma rappresentavano anche l’orgoglio e il potere delle città-stato che le costruivano. L’Etemenanki, la ziggurat di Babilonia, potrebbe aver ispirato il racconto biblico.
Somiglianze:
- L’idea di una costruzione che cerca di raggiungere il cielo.
- Un elemento di giudizio divino legato all’orgoglio umano.
Differenze:
- Il racconto biblico è narrato per sottolineare la follia dell’arroganza umana. Le ziggurat mesopotamiche, invece, erano costruite per onorare gli dèi e consolidare il potere politico-religioso.
5. Trasmissione Culturale
La somiglianza tra i miti biblici e quelli mesopotamici si spiega con i contatti culturali tra le popolazioni.
- Storia e geografia: Gli Ebrei, durante il periodo dell’esilio babilonese (VI secolo a.C.), ebbero un contatto diretto con la cultura mesopotamica, che influenzò profondamente la loro narrazione.
- Adattamento teologico: Gli autori biblici hanno reinterpretato questi racconti in una prospettiva monoteista, trasformando miti politeistici in storie che riflettono la relazione tra Dio e l’umanità.
I racconti biblici condividono con i testi sumeri e mesopotamici temi universali, come la creazione, il diluvio, il paradiso perduto e la sfida all’autorità divina. Tuttavia, le narrazioni bibliche si distinguono per il loro messaggio teologico unico, che enfatizza la sovranità di un Dio unico e la responsabilità morale dell’umanità. Questi paralleli non diminuiscono il valore dei testi biblici, ma mostrano come le Scritture abbiano rielaborato antichi miti per trasmettere un messaggio di fede e speranza.