Donald Trump, presidente neoeletto degli Stati Uniti, ha lanciato una forte minaccia ai paesi membri dei BRICS, invitandoli ad abbandonare il progetto di creare una valuta alternativa al dollaro statunitense.
In un messaggio pubblicato sulla piattaforma Truth Social, Trump ha dichiarato che i paesi BRICS dovrebbero impegnarsi a non sviluppare una nuova valuta o a non sostenere nessun’altra valuta in grado di sostituire il dollaro come principale mezzo di scambio internazionale. Se dovessero proseguire su questa strada, ha avvertito, gli Stati Uniti imporranno dazi doganali del 100% sui loro prodotti, limitando ulteriormente le relazioni commerciali tra i paesi membri dei BRICS e gli Stati Uniti.
“Chiediamo a questi paesi l’impegno di non creare una nuova valuta BRICS o di sostenere qualsiasi altra valuta per sostituire il potente dollaro americano, altrimenti dovranno affrontare dazi al 100%”, ha affermato su Truth Social.
La minaccia di Trump arriva in un contesto in cui i BRICS, un’associazione interstatale creata nel 2006 dalla Russia, hanno intrapreso un processo di espansione, cercando di ridurre la dipendenza globale dal dollaro e di promuovere una maggiore cooperazione tra le economie emergenti. Il gruppo inizialmente includeva solo la Russia, la Cina, l’India e il Brasile, ma nel 2011 si è aggiunto il Sud Africa. Più recentemente, nel 2024, hanno aderito anche l’Egitto, l’Etiopia, l’Iran, gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita, segnando un’espansione significativa del gruppo.
La presidenza del BRICS nel 2024 è passata alla Russia, che ha dichiarato l’intenzione di rafforzare il multilateralismo e di promuovere un modello di sviluppo e sicurezza globali più equo, in contrasto con l’influenza predominante dei paesi occidentali e del dollaro. Trump, tuttavia, ha reso chiaro che gli Stati Uniti non tollereranno alcuna iniziativa che minacci la supremazia del dollaro nell’economia globale, vedendola come una sfida diretta agli interessi economici e geopolitici americani.
Ho una laurea in “Economia Internazionale e Mercati Valutari”. Posso dirvi che due Stati dell’organizzazione BRICS, ovvero Iran e Russia, hanno dichiarato che il loro commercio è solo nelle due rispettive divise.
La Cina ha dichiarato di commerciare con la Russia usando le rispettive divise nazionali nella misura del 75% e che la parte residuale in Dollari americani si va assottigliando ogni mese. Anche l’India, pur partendo da posizioni molto inferiori, ha deciso di usare la sua Rupia e le altre valute nazionali dei BRICS il più possibile, relegando il Dollaro americano ad una seconda scelta.
Insomma, il piano di D. Trump non funzionerà perché, alla base di tutto, vi è la mancanza di fiducia nelle divisa statunitense dopo che essa è stata usata come un’arma contro la Russia, la quale si è vista “congelare”, ovvero RUBARE quasi 300 miliardi di dollari.
Se la “banca” ruba i soldi ad un suo depositario oggi, perché non dovrebbe farlo anche a te domani?
Hai colto perfettamente il punto. Congelando i 300 miliardi di dollari russi, gli Stati Uniti hanno lanciato un messaggio chiaro al resto del mondo: nessun deposito è al sicuro se contrasta gli interessi americani. È stata una mossa che, nel tentativo di colpire la Russia, ha eroso la fiducia globale nel sistema finanziario americano, finendo per essere una clamorosa zappata sui piedi.
qui si dimentica il detto : non fare agli altri cio’ che non vorresti per te stesso.
agli USA tutto è concesso , ai membri del brics nulla.