In un’epoca in cui i ritardi dei treni sono all’ordine del giorno, Trenitalia stupisce tutti con un’inedita interpretazione del concetto di puntualità. Il Frecciargento Roma-Genova ha infatti stabilito ieri un record degno del Guinness dei primati: la partenza con 50 minuti di anticipo rispetto all’orario previsto.
In quello che potrebbe essere definito come un “eccesso di zelo temporale”, il convoglio ha abbandonato la stazione Termini alle 15:30 anziché alle 16:20, lasciando a terra decine di passeggeri che, ingenuamente, credevano che l’orario stampato sul biglietto fosse più di un mero suggerimento.
“Per mantenere la puntualità” Così, recita la surreale giustificazione di Trenitalia, “a causa di Lavori in corso sulla linea ad alta velocità Roma-Firenze.” Un capolavoro di creatività amministrativa dove l’anticipo diventa la nuova frontiera dell’efficienza ferroviaria.
La strategia emerge in tutta la sua paradossale brillantezza: anticipare le partenze per compensare i rallentamenti, creando così l’illusione di un servizio efficiente. Un gioco di prestigio amministrativo dove, come per magia, i ritardi spariscono insieme ai viaggiatori. Un caso emblematico di come, nel tentativo di risolvere un problema, se ne crei uno decisamente più assurdo.
La comunicazione dell’anticipo, affidata principalmente a WhatsApp – perché evidentemente il 2024 è l’anno del “digital first, passeggeri second” – ha brillato per la sua inefficacia. Molti viaggiatori, ancora legati all’antiquato concetto che un treno debba partire all’ora prevista, si sono ritrovati a contemplare un binario vuoto, in un momento di comunione spirituale non richiesto.
L’episodio ha scatenato un’ondata di proteste, con politici e rappresentanti del settore che chiedono spiegazioni. Nel frattempo, i passeggeri rimasti a terra stanno ancora cercando di capire se devono regolare i loro orologi sull’ora di Roma o su quello che potremmo definire il “Trenitalia Standard Time”, dove evidentemente cinquanta minuti sono un dettaglio trascurabile.
In attesa di chiarimenti, una cosa è certa: nella storia delle ferrovie italiane, questa resterà come la prima volta in cui un treno è stato così puntuale da arrivare prima ancora di partire.