Un fatto senza precedenti nella storia delle democrazie occidentali si sta consumando in queste ore: l’opposizione italiana chiede all’Europa di sanzionare il proprio Paese. Un atto che segna un punto di non ritorno nella degenerazione della politica nazionale e che passerà alla storia come uno dei più clamorosi esempi di autolesionismo istituzionale.
I partiti di opposizione, in particolare il Partito Democratico (PD), il Movimento 5 Stelle (M5S) e Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), hanno presentato un’interrogazione al Parlamento europeo. Chiedono all’Unione Europea di considerare l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia, sostenendo che il protocollo di rimpatrio in Paesi terzi, come l’Albania, non sia conforme alle norme comunitarie.
La premier Meloni ha denunciato questa iniziativa come “scandalosa” e “irresponsabile”, e ciò riflette il sentimento di molti italiani che vedono questo atto come un sabotaggio ai danni di un Paese.
Mai, nella storia dell’Unione Europea, si era assistito a uno spettacolo così desolante: rappresentanti politici nazionali che, invece di difendere gli interessi del proprio Paese, si rivolgono a Bruxelles per chiedere sanzioni contro il proprio paese. PD e M5S hanno superato ogni limite immaginabile della dialettica democratica, trasformando la fisiologica opposizione al governo in un attacco diretto agli interessi nazionali.
È sconcertante vedere come chi dovrebbe rappresentare gli interessi degli italiani in Parlamento preferisca cercare la delegittimazione internazionale del proprio Paese. Una mossa che non ha eguali nella storia europea: nemmeno durante le più aspre crisi politiche si era mai visto un’opposizione “tifare” per le sanzioni contro la propria nazione. Questa iniziativa rappresenta un vero e proprio suicidio politico-istituzionale. L’opposizione non si è limitata a criticare il governo – suo diritto legittimo – ma ha scelto deliberatamente di sabotare gli interessi nazionali, chiamando in causa un’autorità esterna per punire il proprio Paese.
L’Italia conquista così un primato di cui non andare fieri: essere il primo Paese nella storia dell’UE dove l’opposizione chiede apertamente sanzioni contro la propria nazione. Un record che segna il punto più basso mai raggiunto nella storia della politica nazionale.
Il mondo guarda attonito a questo spettacolo di autolesionismo politico. Gli osservatori internazionali non nascondono il loro sconcerto: come può un’opposizione arrivare a chiedere sanzioni contro il proprio Paese? La credibilità dell’Italia ne esce devastata.
Questo episodio segnerà per sempre la storia politica italiana come esempio di come non dovrebbe mai comportarsi un’opposizione parlamentare. La richiesta di sanzioni contro il proprio Paese non è opposizione, è sabotaggio nazionale. Un atto che gli italiani difficilmente potranno dimenticare e perdonare.
La democrazia italiana esce profondamente ferita da questa vicenda. Non tanto per l’accordo con l’Albania in sé – sul quale si può legittimamente discutere – quanto per la scelta scellerata di chiedere sanzioni contro il proprio Paese. Un’opposizione che arriva a tanto non sta facendo opposizione: sta tradendo il suo ruolo istituzionale e, soprattutto, sta tradendo l’Italia.
in effetti passiamo da un delirio ad una idiozia . Sanzioni autodistruttive,
svendita dei beni principali , migranti arricchiti e popolo impoverito.
Occupazione del suolo pubblico per ospitare basi militari in cui nessuno
puo’ metterci il becco, tutto è top secret. E che dire delle multinazionali
che vengono e restano il tempo necessario per carpire concessioni
ficcarci pale eoliche e poi piantarle un domani quando hanno trasferito i
soldi all’estero?
Diciamo che una volta ceduti i nostri nominativi mediante applicazioni
varie, potremo dire : fate di noi cio’ che volete………..
PAZZESCO SIAMO DIVENTATI UN PAESE DI RITARDATI MENTALI