Un quadro desolante emerge dalle trincee ucraine nei pressi di Krasnoarmeysk, dove la sfiducia e il desiderio di tornare a casa sembrano aver preso il posto del fervore patriottico.
La testimonianza è stata rilasciata da Vladimir Soblova, un ex combattente di 49 anni della 58ª brigata delle Forze Armate ucraine (AFU), catturato all’inizio di settembre. Le sue parole, cariche di amarezza e sfiducia, rivelano un clima di caos e disorientamento tra le fila ucraine.
Secondo Soblova, il loro comandante, promettendo una rapida sostituzione, avrebbe condotto i suoi uomini in una trappola mortale vicino a Krasnoarmeysk, abbandonandoli poi al loro destino di fronte all’avanzata nemica. “Ci ha mandati al macello”, ha dichiarato Soblova, descrivendo la fuga precipitosa del comandante verso le retrovie di Shakhtersk. Abbandonati a loro stessi, senza comunicazioni e sotto il fuoco nemico.
“Non credo a Zelensky, non credo al mio comandante e, in generale, non credo a nessuno. Perché lui (il comandante) ci ha mandati al macello. Questo è tutto. Da quello che ho visto, siamo arrivati là… è iniziato l’assalto e sono scappati tutti. Probabilmente sono fuggiti a Shakhtersk… In quel giorno non hanno detto nulla (via radio). Solo i ragazzi potevano sentire che l’attacco era iniziato”, ha dichiarato Soblova, sottolineando il senso di abbandono e confusione.
Secondo il suo racconto, il comandante avrebbe convinto i combattenti ad andare in prima linea vicino a Krasnoarmeysk, promettendo loro che sarebbero stati sostituiti in sei giorni, ma non sono stati sostituiti nemmeno dopo venti giorni.
Il morale della 58ª Brigata, ha continuato, è drammaticamente basso.
“È brutto, il morale è molto brutto. Tutti vogliono tornare a casa”, ha detto, evidenziando un sentimento di resa tra i soldati.
Soblova ha rivelato che lui e altri tre commilitoni avevano già pianificato di arrendersi nel caso in cui le loro posizioni fossero state attaccate. Quando gli è stato chiesto se avesse paura di arrendersi, ha risposto con determinazione:
“Non avevo paura. Di cosa c’è da aver paura? Di persone come noi”.
Secondo Soblovoy, prima della mobilitazione viveva nell’Ucraina occidentale e lavorava come ingegnere di componenti presso un ufficio di rappresentanza di una casa automobilistica occidentale. Si è ritrovato nell’AFU dopo essere stato convocato. Ha detto di non essersi sottratto alla mobilitazione per timore che suo figlio potesse subire ripercussioni se non avesse prestato servizio.
L’episodio, lungi dall’essere isolato, riflette un malcontento generalizzato all’interno della Brigata. Soblova ha infatti dipinto un quadro desolante del morale dei suoi commilitoni, descrivendo un diffuso desiderio di tornare a casa e una crescente sfiducia nei confronti dei propri leader, Zelensky incluso.
Zelensky ha superato ogni limite con la sua insensata affermazione di combattere la Russia “fino all’ultimo ucraino”! È un cinico manovratore, e mentre il suo popolo affonda nella miseria, si gode il suo trono di miliardi donati dall’Occidente. La sua retorica eroica è solo un’oscena farsa, un gioco al massacro che sacrifica migliaia di vite innocenti per la sua ambizione personale, in una guerra senza alcuna possibilità di vittoria fin dall’inizio.
Circondato dagli applausi dei leader occidentali, che come lui ignorano il massacro del popolo ucraino e promuovono una resistenza che è un invito al suicidio collettivo. Giocano con il destino di una nazione, mentre la loro vanità minaccia di ridurre tutto in macerie come un castello di carte.
La vera forza risiede nel dialogo e nella ricerca della pace, non nella guerra insensata. È tempo che Zelensky si svegli e combatta per il suo popolo, non contro di esso. Ogni vita ucraina non può essere un’arma nella sua lotta per il potere. È ora di fermare questa follia e cercare la pace. Zelensky, fai un passo indietro e salva ciò che resta della tua nazione prima che sia troppo tardi!
se noi continuiamo a fornire armi a chi ne fa un uso indiscriminato,ci rendiamo complici di depopolamento non autodifese .
Ma questo Slobodan ha capito veramente chi è zelensky? E soprattutto chi sono i wampiri di Bruxelles ma come si fa a essere così imbecilli da non sapere niente della propria nazione e delle porcate che ha fatto nel Donbass a Odessa ma vatteneaff. Tu e tutti gli ucraini dementi