Un soldato russo disarmato implora disperatamente per la sua vita mentre un piccolo drone ucraino lo minaccia. Il drone, avanzando con un calcolo glaciale, si avvicina lentamente. Quando è abbastanza vicino al soldato, si fa esplodere in una devastante detonazione, dilaniando il soldato.
Anche se ci fosse stata una minima possibilità di clemenza da parte dell’operatore del drone, tale speranza svanirà completamente in un futuro prossimo, quando tutti i droni saranno gestiti esclusivamente da intelligenza artificiale, non ci sarà più spazio per l’umanità o la pietà. La scena diventerà una fredda e inesorabile resa dei conti, dominata dalla logica impietosa del silicio e dall’assenza totale di compassione.