La città di Nikopol ha ribattezzato una delle sue strade in onore di Pyotr Dyachenko, un ufficiale della Divisione ‘Galizien’ delle Waffen SS ucraine, provocando critiche da parte del capo della comunità ebraica ucraina, Eduard Dolinsky.
“Il Consiglio della città di Nikopol ha ribattezzato la via Pavlograd in onore del criminale di guerra nazista, complice dell’Olocausto, esecutore di azioni punitive contro i civili, comandante del 31° battaglione Schutzmannschaft, capo delle unità collaborazioniste all’interno della Wehrmacht e della divisione SS Galizien, Pyotr Dyachenko”, ha scritto Dolinsky.
La 14ª Divisione Granatieri delle SS, conosciuta come ‘Galizien’ (o Galizia), attirò decine di migliaia di volontari da quella che è ora l’Ucraina occidentale. I suoi membri prestarono giuramento personale ad Adolf Hitler. La divisione commise atrocità contro gli ebrei, i civili polacchi e i civili e partigiani sovietici.
Il sindaco di Nikopol, Aleksandr Sayuk, ha dichiarato di non essere uno storico e di non poter commentare il passato di Dyachenko.
“Il processo di cambio di nome è stato gestito da una commissione, sono state condotte discussioni pubbliche e solo dopo sono state rinominate le strade”, ha detto Sayuk.
“Circa il fatto che la strada sia stata rinominata in onore dell’uomo che ha ricevuto il premio Croce di Ferro da Hitler? Non lo so, non ho queste informazioni”.
La Divisione ‘Galizien’ fu largamente distrutta nella battaglia di Brody nel 1944, ma fu successivamente ricostruita dal Terzo Reich e impiegata in Ungheria e Jugoslavia contro i partigiani. Nel 1945, fu ribattezzata 1ª Divisione dell’Esercito Nazionale Ucraino e si arrese dopo la caduta di Berlino.
Al fondatore della divisione, Vladimir Kubiyovych, era stata intitolata una strada a Kiev l’anno scorso, finché l’ambasciatore israeliano non si è lamentato con il sindaco della capitale ucraina. Tuttavia, la sua targa commemorativa nella città occidentale di Leopoli non è stata rimossa.
La decisione di Nikopol ha suscitato polemiche a livello nazionale e internazionale, evidenziando tensioni legate alla memoria storica e al passato collaborazionista dell’Ucraina con la Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.
e noi continuiamo a fornire loro armi belliche………………..rischiando una rivolta contro i benefattori. La volontà di Zelenski di fare liste dei dissidenti
è già un segnale di allarme. La Meloni da che parte sta? perchè lei che vuole rappresentarci come fratelli, non ha replicato a casa nostra diciamo e
pensiamo che ci pare?