L’ex presidente Donald Trump si è dichiarato non colpevole presso il tribunale federale di Miami di 37 capi di imputazione che lo accusano di aver manipolato documenti governativi sensibili e di aver interferito in un’indagine, pochi istanti dopo essersi consegnato alle forze dell’ordine ed essere stato messo agli arresti: si tratta della sua seconda incriminazione da quando ha annunciato una candidatura per il 2024, e della prima volta che un ex presidente affronta accuse federali.
Affiancato dai suoi avvocati Todd Blanche e Christopher Kise, Trump si è dichiarato non colpevole di tutti i 37 capi d’accusa presentati contro di lui dal Dipartimento di Giustizia la scorsa settimana, tra cui 31 violazioni dello Espionage Act e diversi capi d’imputazione che lo accusano di aver ostacolato l’indagine del Dipartimento di Giustizia e di aver detto ai suoi collaboratori di mentire agli investigatori.
Blanche ha detto che “ci dichiareremo certamente non colpevoli”, mentre Trump era in piedi accanto a lui con un’espressione solenne e le braccia conserte, come ha riferito la CNN.
Trump è stato portato in aula poco prima delle 15.00 di martedì, ha riferito la CNN, notando che anche il consigliere speciale del Dipartimento di Giustizia Jack Smith (che Trump ha ripetutamente attaccato come “squilibrato”) era seduto con i procuratori.
Trump – che è stato ritratto mentre salutava dal sedile posteriore di un’auto mentre si dirigeva verso il tribunale – è stato registrato e preso in custodia dalle autorità federali intorno alle 14:20 in vista della sua chiamata in giudizio.
Trump è entrato in tribunale da un ingresso privato, al riparo dalla vista del pubblico, in mezzo a una massa di forze dell’ordine e telecamere dei media radunate all’esterno, ha riferito NBC News.
Alle 13:45 Trump ha annunciato sul social Truth che il suo corteo di auto si stava dirigendo verso il Wilkie D. Ferguson Jr. Courthouse nel centro di Miami dal suo golf club di Doral, usando il suo termine preferito per descrivere le varie indagini contro di lui: “caccia alle streghe!!!”.
È improbabile che Trump sia stato messo in manette, dato il suo basso rischio di sicurezza, e non è chiaro se gli sia stata scattata una foto segnaletica – una precauzione che uno dei suoi avvocati, Alina Habba, ha sostenuto non essere necessaria, dicendo ai giornalisti fuori dal tribunale martedì “non è a rischio di fuga. È il candidato principale del GOP in questo momento”.
L’ennesima porcata escogitata dall’elite che tira le fila della banda Biden & Son, che purtroppo è ancora a piede libero. Questa è la democraticissima America, baluardo della libertà e dei diritti dell’uomo, come ha ribadito ultimamente Mattarella che di difesa dei valori costituzionali se ne intende…….