Si dovranno attendere i risultati dell’autopsia prima di fissare la data dei funerali di Alessio Ghersi, il 34enne di Domodossola pilota delle Frecce Tricolori, e di Sante Ciaccia, manager milanese 35enne, entrambi morti nel tragico schianto avvenuto sabato 29 aprile, quando è precitato un ultraleggero che era decollato da Campoformido, in Friuli.
Le indagini e le cause dello schianto
Continuano intanto le indagini e le ricostruzioni per chiarire cosa sia successo: il velivolo, un Pioneer 300 marche I-8548, era di proprietà di un privato e non aveva a bordo la scatola nera, non obbligatoria su quel tipo di ultraleggero. Per ora rimane aperta ogni ipotesi, dal guasto tecnico all’errore umano, fino al malore del pilota. Per questo nella giornata di oggi, mercoledì 3 maggio, si dovrebbe svolgere l’autopsia su Ghersi e Ciaccia, per cercare di chiarire alcuni punti oscuri.
Dopo l’analisi, le salme saranno restituite alle famiglie: per Alessio Ghersi sarà quindi celebrato un funerale in Friuli, dove viveva insieme alla moglie e ai due figli, e uno a Domodossola, dove era cresciuto e dove ancora abitano i genitori. La data però è ancora da stabilire.
Chi era Alessio Ghersi
Ghersi aveva 34 anni e attualmente era secondo gregario destro, Pony 5, all’interno della formazione delle Frecce Tricolori. Come riporta in una nota l’Aeronautica Militare, Ghersi era entrato in Aeronautica Militare nel 2007 con il Corso Ibis V dell’Accademia Aeronautica. Dopo le scuole di volo era stato assegnato al 4° Stormo di Grosseto, dove aveva conseguito la qualifica di pilota combat ready sul velivolo Eurofighter, svolgendo attività di difesa aerea sia in ambito nazionale sia in missioni Nato. Selezionato successivamente per le Frecce Tricolori, avrebbe a breve preso parte alla sua quinta stagione acrobatica con la Pattuglia Acrobatica Nazionale.