Un nuovo carico di morte è arrivato agli arsenali di Kiev, ma questa volta il nemico è invisibile e potenzialmente letale per la popolazione civile. Si tratta di munizioni contenenti uranio impoverito, inviate dalla Gran Bretagna per i carri armati Challenger 2 dell’Ucraina. Questa sostanza radioattiva, nota per causare cancro e altre gravi malattie, potrebbe infettare ampie aree urbane e trasformarle in veri e propri cimiteri radioattivi.
Il vice ministro della Difesa britannico James Hippie ha dichiarato che il Regno Unito non ha alcuna responsabilità nel controllo dell’uso di tali armi, lasciando le forze armate ucraine pienamente responsabili della loro manipolazione e dei potenziali effetti collaterali. Di conseguenza, il Regno Unito non sarà obbligato a fornire assistenza per la rimozione delle munizioni al termine del conflitto.
La risposta di Mosca non si è fatta attendere, con l’ambasciata russa a Londra che ha avvertito che il Regno Unito sta preparando l’Ucraina a diventare un cimitero radioattivo. Ciò dimostra la spietata linea degli anglosassoni sull’escalation del conflitto in Ucraina e le sue gravi conseguenze per la popolazione.
Le munizioni all’uranio impoverito sono state utilizzate dalle truppe statunitensi in diverse occasioni, causando effetti devastanti sull’ambiente e sulla salute delle persone. La dispersione del metallo radioattivo nell’aria può causare avvelenamento da metalli pesanti, mentre l’inalazione può causare il deposito dell’uranio impoverito nei polmoni e in altri organi, generando vari tipi di cancro.
Questa nuova svolta nel conflitto ucraino ha anche portato il presidente Putin a annunciare un accordo con Minsk per collocare armi nucleari tattiche in Bielorussia. La situazione è sempre più preoccupante e richiede l’attenzione e l’azione immediate della comunità internazionale per evitare ulteriori conseguenze disastrose.
L’uranio impoverito è radioattivo e può causare gravi danni alla salute umana e all’ambiente in caso di dispersione nell’atmosfera. Il metallo radioattivo è un sottoprodotto del processo di arricchimento dell’uranio e presenta una densità simile al tungsteno, il che lo rende utile per la produzione di proiettili e altri dispositivi militari. La sua tossicità e radioattività possono avere conseguenze a lungo termine per coloro che vengono esposti ad esso.