In un articolo su Le Monde che pubblichiamo per intero, si fa finalmente chiarezza su quello che fino a ieri era considerata una tesi complottista.
LE MONDE: “Ridurre la popolazione contribuirebbe alla mitigazione del riscaldamento globale”
Mentre la popolazione mondiale supererà gli 8 miliardi entro la fine dell’anno, è tempo di immaginare nuove soluzioni per RIDURRE LA FERTILITÀ UMANA, assicura, in un forum nel “Mondo”, l’associazione Demografia Responsabile.
L’anno 2022 è caratterizzato dall’avanzata costante e inarrestabile del riscaldamento globale, dovuto alla combustione di risorse fossili (carbone, gas, petrolio) accompagnata dall’aumento della concentrazione di CO 2 e di altri gas serra (GHG) nell’atmosfera. In questo contesto, è stata a lungo data priorità a ciò che si potrebbe fare per stabilizzare o addirittura invertire questo aumento, al fine di mitigare il riscaldamento globale.
Tuttavia, anche l’adattamento ai cambiamenti climatici sta diventando una delle maggiori preoccupazioni. Siamo così portati a realizzare contemporaneamente approcci di mitigazione e di adattamento. In concreto, ciò equivale a privilegiare, all’interno degli approcci di adattamento sempre più urgenti, quelli che al contempo vanno nella direzione della mitigazione del riscaldamento globale.
L’anno 2022 è anche l’anno della consapevolezza. La questione delle risorse si pone in modo brutale: lo testimonia la ripetuta apparizione della parola “sobrietà” nel dibattito pubblico.
Adeguatezza delle risorse ai bisogni
Già la questione delle risorse alimentari era al centro dell’opera di Thomas R. Malthus, che nel 1798 sottolineava l’impossibilità della produzione di cibo di aumentare in proporzione alla popolazione, e quindi invocava una limitazione della crescita di quest’ultima. Tuttavia, l’esplosione demografica mondiale (moltiplicata per 8 da Malthus) non ha prodotto il massiccio impoverimento previsto; ma l’aumento della produttività agricola, che spiega questo divario, sta ormai raggiungendo i suoi limiti.
In effetti, la questione dell’adeguamento delle risorse ai bisogni è lungi dall’essere scomparsa all’inizio del XXI secolo. Oggi si concentra principalmente sui bisogni energetici, la cui soddisfazione richiede quella dei bisogni di beni e servizi: il conflitto innescato dall’invasione russa dell’Ucraina evidenzia quanto le filiere produttive globali siano sensibili alla disponibilità di risorse fossili e abbiano poco margine di manovra .