Filippo Antonio De Cecco, presidente della omonima azienda, andrà a processo a Chieti insieme all’ex direttore degli acquisti Mario Aruffo e l’ex direttore qualità Vincenzo Villani con l’accusa di frode in commercio.
Secondo la procura, infatti, i dirigenti avrebbero fatto passare per pugliese del grano di provenienza francese, oltre ad aver acquistato da terzi la semola, diversamente da quanto indicato dal gruppo. La vicenda risale al febbraio scorso: ora il gip di Chieti ha firmato il decreto di citazione in giudizio per i tre manager, dopo aver respinto la richiesta di archiviazione della procura.
Nello specifico, l’accusa contro De Cecco sarebbe quella di aver fatto passare per pugliese una partita di 4575 tonnellate di grano che sarebbero invece state acquistate dalla Cavac, fornitore di frumento francese, con un contratto stipulato nel 2019. Il grano sarebbe poi arrivato nel porto di Ortona il 13 febbraio 2020. Questo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del NAS, che hanno preso il via da una denuncia di un altro ex dirigente dell’azienda, Antonio Di Mella, costituitosi persona offesa nel procedimento.
La De Cecco ha dichiarato in una nota di sperare che
“la magistratura faccia presto a chiarire la totale buona fede dell’azienda”
ed aggiunge che
“È falso dire che il grano italiano è il massimo della qualità sempre e comunque, non è così: noi abbiamo sempre cercato di reperire le migliori qualità di grano in Italia ed all’estero”.
non credo ai miei occhi , un GIP zelante e scrupoloso.
una rarità
Se non ci pensa l’UE a distruggere il made in Italy, soprattutto alimentare, ci pensiamo alla grande da soli.