Pota l’albero di ciliegio, ha un malore, cade e muore a poche ore dall’incidente. Così è deceduto in ospedale Pierangelo Pavan, 49 anni.
Si era sentito male per un aneurisma. Rianimato dalla moglie operatrice sanitaria all’hospice di San Vito, non è riuscito a sopravvivere. La comunità di Villotta di Chions dove abita è in lutto.
Era titolare assieme al cognato Riccardo Doro della P&D Elettroimpianti di Villotta, una ditta che si occupa di impiantistica elettricaL’imprenditore, che avrebbe compiuto 50 anni a novembre, lascia anche una figlia di poco più di 20 anni.

Il mio commento?
Ah, sì!
Grazie principalmente a SPERANZA e a DRAGHI per queste INFINITE morti improvvise e inaspettate.
Quello che sono riusciti a ottenere questi due manigoldi con i loro risultati, di sicuro non sarebbero stati capaci di ottenere esiti migliori tutti gli altri messi insieme – e non sono pochi.
Meritano quindi, questi due, senza pensarci troppo sopra, una congrua RICONOSCENZA.
Li attende, infatti, con isolamento drastico, una sorta di omaggio esclusivo del tipo LOCKDOWN che tantissimo è piaciuto a loro, previsto però questo, dalla severità dell’art. 41 bis della Legge 10 ottobre 1986, n. 663.
E ringrazino Iddio se sono ancora vivi e possono godere di questo pregiato dono che durerà fino all’ultimo loro respiro, se non cederanno prima per effetto del “VAIOLO DEGLI ASINI”!