Mandare armi al governo ucraino è un gravissimo errore da parte dell’Italia, un errore fatto da un governo (il nostro) asservito e incapace, un errore (o un eccesso di zelo) che, in un modo o in un altro, pagheremo tutti, e pesantemente.
In Ucraina c’è dal 2014 una guerra civile di cui non ci siamo mai occupati (non sappiamo nemmeno che co’sè il Donbas); come non sappiamo che i partiti che oggi sono al governo a Kiev ci sono arrivati grazie al colpo di stato che depose il presidente Victor Janukovyč, favorevole ai rapporti con la Russia; un golpe organizzato dalle frange filo-occidentali (non proprio non violente) che spingevano per una annessione all’Unione Europea ed anche alla NATO.
L’organizzazione Euromaidan (di cui sentirete molto parlare in questi giorni) guidò le rivolte di piazza che portarono alla fuga del presidente; ma non si fermarono lì, anzi continuarono con una violenza inaudita contro i cittadini ucraini che nutrivano sentimenti filorussi e che, ovviamente, dimostravano in piazza il loro dissenso per il colpo di stato.
La ritorsione da parte di Euromaidan e del nuovo potere fu tremenda e crudele e portò alla ‘Strage di Odessa’. I dimostranti filorussi, cittadini ucraini che erano contrari alla svolta filo-occidentale, ben presto si contrapposero ai sostenitori del nuovo governo, per cui si crearono cruenti scontri dove da una parte c’erano i simpatizzanti per la Russia, fra cui il Partito Comunista dell’Ucraina, e dall’altra anche frange paramilitari nazionaliste (Pravyj Sektor).
A Odessa, era il 2 maggio del 2014, (appena 8 anni fa, non nel medioevo); cito direttamente da Wikypedia: “… i manifestanti antigovernativi si rifugiarono nella Casa dei Sindacati. Questi manifestanti vennero seguiti ed aggrediti ferocemente all’interno dell’edificio dai sostenitori di Euromaidan e dai militanti di estrema destra, che successivamente circondarono l’edificio e appiccarono il fuoco.
Nell’incendio che ne scaturì trovarono la morte 42 persone (34 uomini, 7 donne e un ragazzo di 17 anni) alcune delle quali del tutto estranee ai fatti in quanto si trovavano all’interno dell’edificio per ragioni di lavoro.
Gli estremisti di destra impedirono ai vigili del fuoco di accedere all’area per poter intervenire. I pochi che riuscirono in maniera fortunosa a fuggire dall’incendio furono linciati dai militanti neonazisti che circondavano il palazzo.
Alla fine del rogo i testimoni trovarono i corpi carbonizzati dei manifestanti aggrediti e cadaveri di donne seviziate e violentate, tra cui una donna incinta strangolata con dei cavi telefonici. Si scoprì che tra le vittime del massacro vi erano anche persone colpite da armi da fuoco e mutilate con armi da taglio.” Ecco a chi stiamo mandando le armi!
Franco Caminiti (Direttore Responsabile Giornalista presso Olona e dintorni)
ARMI ALL’UCRAINA: UN ERRORE CHE PAGHEREMO CARO! Mandare armi al governo ucraino è un gravissimo errore da parte…
Posted by Franco Caminiti on Monday, February 28, 2022
Sono semplice osservatrice ma temo che le apparenze ultimi due anni siano un copione ben congegnato. APPENA si e’ fuori dalla pandemia usiamo la guerra Ucraina in atto da 8 anni per continuare con green e miseria per il paese. Perché senza gas russo cosi’ sara’, questo e’ evidente .