Un’azione legale multimiliardaria è stata intentata contro Facebook nel Regno Unito e in caso di successo potrebbe vedere più di 44 milioni di persone risarcite per termini e condizioni “ingiusti” imposti agli utenti.
Ad avviare la class action è stata una esperta di concorrenza, Liza Lovdahl Gormsen, ex consulente della Financial Conduct Authority britannica, che accusa la società madre Meta presso il Competition Appeal Tribunal di aver abusato della sua posizione dominante sul mercato e chiede un ridarcimento minimo di 2,3 miliardi sterline (2,8 miliardi di euro).
Gormsen sostiene che Facebook ha di fatto costretto gli utenti britannici ad accettare termini e condizioni che gli consentissero di generare entrate dai loro dati.