Robert W. Malone è uno dei ricercatori che ha posto le basi teoriche e cliniche delle attuali le terapie geniche (mRNA e DNA, dal Salk Institute nel 1988), la scorsa settimana è stato intervistato da Tucker Carlson di Fox News. Le sue considerazioni si sono rivolte in particolare ai giovani, per i quali non ci sarebbero vantaggi dalle vaccinazioni rispetto ai potenziali rischi avversi. L’agenzia di stampa ha elaborato un fact checking, ma lo scienziato ha ricordato in un tweet che presidente della Reuters foundation è allo stesso tempo anche membro del board della Pfizer
“Sì, sono stato bloccato fuori da Linked In e il mio account è stato chiuso. La #censura ai tempi del COVID. Ho dovuto inviare copie della mia patente di guida e Linked In ora deciderà se riattivare il mio account.”,
Questo il tweet di Robert W. Malone, uno dei ricercatori che ha posto le basi teoriche e cliniche delle attuali le terapie geniche (mRNA e DNA, dal Salk Institute nel 1988), la scorsa settimana è stato intervistato da Tucker Carlson di Fox News, dove ha espresso le sue preoccupazioni sui vaccini anti Covid. L’intervista è stata rimossa da YouTube. Carlson ha subito ribadito che Malone “ha il diritto di parlare”, anche se è contrario a ciò che è affermato dalla NIAID (National Institute of Allergy and Infectious Diseases), diretto da Anthony Fauci.
Per capire come si sia arrivati a questo, è necessario contestualizzare i fatti. Innanzitutto, un aspetto rilevante della pandemia è stata la frequenza con cui alcune posizioni scientifiche siano state abbracciate, respinte o ridicolizzate senza avere il necessario tempo per verificarle nel merito.
Si può iniziare dalla teoria sulla fuga dal laboratorio di Sars-CoV2, prima bistrattata poi riemersa e legittimata come ipotesi concreta. Storia simile si è ripetuta in più occasioni, ad esempio per il Tocilizumab che è passato da farmaco con “nessun beneficio” a “trattamento approvato per COVID19”.
Stesso discorso per i rari effetti avversi da vaccino come la trombosi con trombocitopenia, porpora e miocarditi – all’inizio non tenute in considerazione, seppure in presenza di dati sufficienti, ora invece riconosciute da Fda ed Ema.