LUCCA – Centinaia di persone, migliaia probabilmente se contate tutte insieme, quasi tutti giovani. Abbiamo scattato alcune immagini e abbiamo notato due pattuglie della polizia che assistevano impotenti e senza sapere cosa fare. In realtà parlando spesso al cellulare. Forse per consultarsi con la questura sul da farsi. Comunque sia abbiamo risposto ai due agenti che eravamo lì per fare un servizio giornalistico e che non indossiamo mai all’aperto la mascherina perché siamo stanchi di ubbidire a ordini privi di buonsenso che limitano la nostra salute in primis e la nostra libertà. Così Gazzetta di Lucca.
L’agente ci ha detto che la pensava come noi, ma che doveva far rispettare quello che avevano stabilito i governanti e che anche lui, nonostante indossasse una divisa, la sera a casa ha una famiglia e dei figli che patiscono le stesse conseguenze di questa vergognosa e ridicola emergenza sanitaria. No problem abbiamo risposto. “Se la metta per favore” ha detto gentilmente il poliziotto, ma noi, altrettanto con cortesia, gli abbiamo spiegato che la nostra dignità vale più di 400 euro di multa e che se doveva farci un contravvenzione, bene che ce la facesse pure. A noi, abbiamo aggiunto, sembrava assurdo dal momento che c’erano decine di persone senza il dispositivo di protezione, ma la risposta è stata: ‘Uno alla volta, intanto cominciamo con lei’.
Bene. Abbiamo consegnato il documento di identità e uno dei due agenti ha chiamato in questura per comunicare il nostro nominativo e, presumibilmente, domandare, pensiamo noi, cosa fare dal momento che, per i venti minuti che abbiamo girato per la piazza la polizia non aveva multato nessuno e gli stessi agenti ci hanno confessato che, ‘come vede, agiamo con moderazione’. All’altro capo del telefono devono aver detto di procedere con la multa.