Il caso di Rosanna Spatari, la barricadera dell’aperitivo disobbediente, finisce in Procura a Ivrea. I carabinieri hanno inviato il video di quanto accaduto sabato 10 aprile e la signora Spatari è stata denunciata per resistenza. Il bar, come ogni giorno da ottobre, è aperto. Arrivano le forze dell’ordine e lei cerca di tenerle fuori. «Dai criminali non ci andate mai» grida. Sbatte un pugno contro la porta. «Fate schifo». Scandisce: «Vergognatevi. Usurpatori. Braccio armato della politica».
E via con una serie di slogan negazionisti: «Non c’è nessuna pandemia, svegliatevi. Ci tenete in prigione». E i morti? I ricoverati? Tutte fandonie, così pensa. «All’ospedale ci ammazzano con i vaccini». Cinque le sanzioni amministrative collezionate da inizio anno, per un totale di circa 2000 euro che la signora si rifiuta di pagare. Quattro i provvedimenti di chiusura che non ha mai rispettato e non ha nessuna intenzione di rispettare. Andrà incontro ad una ulteriore sanzione, certo. Per aver tenuto aperto il bar oltre le 18 e per aver servito consumazioni all’interno del locale. Ma anche questo sembra non interessarle.
Il suo caso ora è finito sotto la lente della Prefettura, che nelle prossime ore potrebbe decidere di utilizzare il pugno duro.