Parla il generale Luciano Portolano, a capo della task force militare anti Covid:
“Pronti a spostarci ovunque. In campo 1.700 militari ogni giorno”
“I vaccini li porteremo porta a porta, dalle scuole alle fabbriche”.
A dirlo, in un’intervista al Messaggero, è il generale Luciano Portolano, comandante del Coi (Comando operativo di vertice interforze) alla testa della task force militare anti-Covid voluta dal Governo Draghi, spiegando che “siamo pronti a spostarci ovunque”.
“Siamo andati nelle Rsa, negli ospedali civili. E su richiesta del Ministero della Salute, potremmo anche supportare l’attività di vaccinazione nelle scuole, negli uffici e dove sarà necessario su tutto il territorio nazionale, compatibilmente con le risorse disponibili” spiega il generale, aggiungendo che “nello stesso siamo e continueremo a essere impegnati nella ricezione, lo stoccaggio, la conservazione e la distribuzione dei vaccini nell’hub centrale di Pratica di Mare”.
Per quanto riguarda il personale, in campo c’è “una media giornaliera di 1.700 militari, circa 500 medici e 800-900 infermieri, oltre a personale preposto alla sicurezza e al sostegno logistico”. A questo si aggiungono “oltre 250 mezzi di varia tipologia, 80 aeromobili, tra aerei ed elicotteri”, nonché “10 laboratori biomolecolari stanziali e 2 mobili”.
Concretamente, la vaccinazione porta a porta potrebbe avvenire trasformando i Drive through in Nuclei vaccinali mobili. Resteranno comunque i centri fissi a Roma Cecchignola e Milano.
Portolano, impegnato in operazioni in Libano, Balcani, Afghanistan, Iraq, Iran, afferma che “a me piace sempre dire ai miei collaboratori in operazione che mi piace fare le sorprese, non amo assolutamente riceverle. Il Covid purtroppo ti sorprende in qualsiasi circostanza, perché è un nemico invisibile”.