Il generale Antonio Pappalardo, leader dei Gilet Arancioni, ha dichiarato all’Adnkronos che l’obbligo delle mascherine anche all’aperto, imposto dalla Regione Lazio è una misura gravosa e spoporzionata rispetto alla situazione epidemiologica attuale.
“Nonostante il numero elevato di tamponi, parliamo sempre di contagi ridotti. E’ normale che più test si fanno, più alti saranno i rilevamenti. Ma non per questo ci dobbiamo preoccupare. I morti, poi? Pochissimi. Imporre l’obbligo delle mascherine anche all’aperto è una grave afflizione. Un obbligo che porta a soggezione, frustrazione e umiliazione”.
“Diversi virologi – ha spiegato – mi hanno confermato che la mascherina nemmeno protegge, che il virus è microscopico e passa ugualmente. Cosa vogliono fare questi signori politici? Credo che siano da trattamento sanitario obbligatorio a questo punto. Vedo tanta incapacità e incompetenza nel valutare i fenomeni”.
Il leader dei Gilet Arancioni reputa il coronavirus
“un’influenza più pericolosa. Sono sicuro di averlo contratto anche io a dicembre. Ho avuto la febbre, sono stato dieci giorni a casa con le cure che mi ha insegnato mia mamma e sono guarito serenamente”.
Secondo il generale Pappalardo, le ordinanze dei governatori sono eccessivamente allarmiste e portano solo ad umiliare la popolazione. Egli ha criticato aspramente tali misure, definendole “comiche” e esprimendo disgusto a nome del movimento Gilet Arancioni.
“Assolutamente sì, le ordinanze dei governatori non fanno altro che umiliare. Siamo davvero alle comiche. Noi del movimento Gilet Arancioni siamo schifati”, ha concluso il generale Pappalardo.