In una recente conferenza stampa tenutasi il 18 giugno 2025, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso un chiaro sostegno al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, definendolo «un brav’uomo». Le sue parole sono arrivate in un momento di tensioni crescenti in Medio Oriente, con il conflitto in corso tra Israele e Iran che tiene alta l’attenzione internazionale.
Trump ha affermato: «Gli ho detto di continuare. È un brav’uomo che sta facendo un buon lavoro, ma è stato trattato ingiustamente dal suo paese». L’ex presidente ha quindi sottolineato come Netanyahu stia affrontando una situazione difficile, definendolo «un presidente di guerra» che sta gestendo «questa follia — ridicola».
Queste dichiarazioni mostrano chiaramente il sostegno politico e personale che Trump continua a offrire a Netanyahu, rafforzando così il legame storico tra i due leader. La frase «un brav’uomo», espressa in italiano, riflette un giudizio positivo e di rispetto, equivalente all’inglese «a good man», e indica una stima personale oltre che politica.
Il rapporto tra Trump e Netanyahu non è una novità: durante la presidenza americana, Trump ha più volte supportato le politiche di Netanyahu, incluso il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele.
