Yehuda Shimon, 48 anni, è un avvocato e colono israeliano, tra i fondatori di Havat Gilad, un avamposto ebraico costruito illegalmente nella Cisgiordania occupata, in violazione del diritto internazionale. Shimon fornisce copertura legale e ideologica ai coloni accusati di espropriare con la forza le terre palestinesi. Nelle sue dichiarazioni pubbliche, non solo nega la legittimità del diritto internazionale, ma invoca apertamente l’espulsione e l’eliminazione fisica dei palestinesi, rivendicando una visione radicale e suprematista della Palestina come spazio etnicamente puro e interamente ebraico.
In un’intervista rilasciata al programma televisivo italiano In Mezz’Ora, condotto da Francesca Mannocchi, Shimon ha dichiarato senza mezzi termini:
“Se dovessi decidere io, direi a tutta la comunità internazionale: avete un mese di tempo per prendere tutti gli arabi. Dopo un mese, li uccido tutti. Non voglio nemmeno un arabo”.
Queste parole, di una gravità estrema, riflettono una visione radicale e suprematista, in cui la presenza palestinese è considerata inaccettabile e la violenza è proposta come soluzione.
Shimon ha giustificato la sua posizione affermando che il diritto internazionale è scritto da persone che odiano Israele e che la terra appartiene esclusivamente al popolo ebraico.
Questa dichiarazione si inserisce in un contesto più ampio di crescente radicalizzazione tra alcuni settori della società israeliana. Alcuni coloni, come Daniella Weiss, hanno espresso l’intenzione di “riprendersi Gaza” e di creare una “Gaza tutta ebraica”, immaginando una regione priva di presenza palestinese. Tali posizioni sono sostenute da un consenso pubblico e da influenze politiche, tra cui il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir.
Per approfondire ulteriormente le dichiarazioni di Yehuda Shimon e il contesto in cui sono state rilasciate, è possibile consultare l’intervista completa su RaiPlay.