Nel novembre 2021, sulla prestigiosa rivista medica britannica The Lancet, è stata pubblicata una corrispondenza scientifica che ha acceso il dibattito sulla narrativa relativa alla pandemia di COVID-19, in particolare riguardo al termine controverso di “pandemia dei non vaccinati”.
Il documento, firmato dal Prof. Dr. Günter Kampf, specialista in igiene e medicina ambientale e docente presso l’Università di Medicina di Greifswald in Germania, mette in discussione l’uso di espressioni che escludono o stigmatizzano le persone non vaccinate contro il COVID-19.

La corrispondenza, pubblicata il 20 novembre 2021 nel volume 398 de The Lancet, nasce in risposta all’uso diffuso, da parte di alcuni alti funzionari negli Stati Uniti e in Germania, del termine “pandemia dei non vaccinati”.
Tale definizione suggeriva che la diffusione del virus SARS-CoV-2 fosse quasi esclusivamente legata alle persone non vaccinate, mentre chi ha completato il ciclo vaccinale sarebbe risultato irrilevante dal punto di vista epidemiologico.
Kampf sfida questa semplificazione, portando evidenze scientifiche raccolte in diversi studi epidemiologici. Ad esempio, cita un focolaio avvenuto nel luglio 2021 nel Massachusetts, dove il 74% dei casi di COVID-19 erano in persone parzialmente o completamente vaccinate. Inoltre, sottolinea che anche in Germania oltre la metà dei casi sintomatici tra gli over 60 riguardava persone vaccinate, con una quota in aumento nel tempo.
L’autore non si limita a un’analisi epidemiologica: esprime una ferma condanna della tendenza a stigmatizzare socialmente i non vaccinati, che in questo contesto diventano “capri espiatori” della pandemia. Kampf richiama la memoria storica di Stati Uniti e Germania, nazioni che in passato hanno vissuto gravi discriminazioni basate su caratteristiche come razza o religione, e avverte che una simile divisione sociale può solo peggiorare la gestione della crisi. L’appello finale è rivolto a funzionari pubblici, politici e scienziati affinché evitino toni divisivi e lavorino per unire la società, piuttosto che frammentarla.
“Storicamente, sia gli Stati Uniti che la Germania hanno generato esperienze negative stigmatizzando parti della popolazione per il colore della pelle o la religione. Invito funzionari di alto livello e scienziati a porre fine all’inappropriata stigmatizzazione delle persone non vaccinate, tra cui i nostri pazienti, colleghi e altri concittadini, e a compiere sforzi supplementari per unire la società.” ha scritto il professore Kampf
The Lancet è una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo nel campo della medicina e della sanità pubblica. La sua pubblicazione dà rilievo internazionale alle idee espresse e contribuisce a orientare il dibattito medico-scientifico e politico.
La data di pubblicazione, novembre 2021, coincide con una fase cruciale della pandemia, in cui molti Paesi avevano avviato campagne vaccinali di massa ma affrontavano ancora, significative difficoltà legate a varianti più contagiose del virus.
Questo documento rappresenta una voce importante nel dibattito pubblico e scientifico sulla gestione della pandemia, ricordando che la realtà è complessa e che la semplificazione in “buoni” e “cattivi” rischia di essere non solo inesatta, ma anche controproducente.
La lettera invita a un approccio più inclusivo e scientificamente rigoroso, basato su dati e rispetto reciproco, in un momento in cui la coesione sociale è fondamentale per affrontare la crisi sanitaria globale.
https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(21)02243-1/fulltext