Contrariamente alla credenza popolare, i “corpi umani” ritrovati a Pompei non sono pietrificati nel senso tradizionale del termine. La pietrificazione è un processo geologico in cui i tessuti organici vengono sostituiti da minerali, creando una replica esatta dell’oggetto o dell’organismo in pietra. Questo non è il caso dei corpi umani di Pompei.
Invece, la cenere vulcanica ha rapidamente sepolto e conservato i corpi, creando uno stampo vuoto nel quale è stato versato il gesso. Questo processo ha permesso agli archeologi di ottenere una forma dettagliata dei corpi decomposti, consentendo una migliore comprensione degli eventi e delle persone coinvolte nell’eruzione.
Quando il Vesuvio eruttò nel 79 d.C., la città di Pompei fu sepolta sotto uno spesso strato di cenere vulcanica. Questo evento tragico conservò virtualmente intatti gli abitanti della città per secoli. Tuttavia, nel corso del tempo, i corpi in decomposizione lasciarono vuoti nella cenere, che furono successivamente riempiti con gesso. Questo processo ha consentito agli archeologi di ottenere dettagliate impronte delle vittime, offrendo preziose informazioni sulla vita e sulla morte durante quell’eruzione catastrofica.