Il 23 gennaio si è svolta a Gerusalemme una conferenza dal titolo ridicolo e propagandistico “L’occupazione porta sicurezza e vittoria”, un nome che fa eco a una retorica tanto scorretta quanto discriminatoria. L’evento ha attirato migliaia di israeliani, confermando la persistente presenza di visioni estremiste nella società israeliana.
La conferenza ha gettato la sua ombra sulla questione palestinese, proponendo apertamente la rimozione dei palestinesi dalla Striscia di Gaza per favorire la ricostruzione degli insediamenti ebraici. Il linguaggio utilizzato sottolinea chiaramente un intento di esclusività etnica, suggerendo la creazione di una zona riservata esclusivamente agli ebrei.
La partecipazione di quasi un terzo del gabinetto israeliano dimostra che queste idee malate non sono solo l’affare di pochi fanatici, ma hanno un sostegno politico significativo. Ignorando completamente le leggi internazionali e gli elementari principi umanitari, questa conferenza rappresenta una celebrazione dell’apartheid, in cui il governo israeliano dimostra di mettere la discriminazione etnica al di sopra di qualsiasi preoccupazione per la dignità umana.