Il Ministero degli Esteri russo ha sollevato serie preoccupazioni in risposta a dichiarazioni fatte da un ministro israeliano sulla possibilità di un attacco nucleare su Gaza.
Il ministro del Patrimonio israeliano, Amichai Eliyahu, ha fatto queste affermazioni durante un’intervista radiofonica, sostenendo che un’opzione sarebbe il lancio di una bomba nucleare sulla Striscia di Gaza, un territorio fortemente assediato. L’assedio militare israeliano impone restrizioni rigorose sui movimenti delle persone e dei beni dentro e fuori la Striscia di Gaza.
Le dichiarazioni del ministro israeliano hanno suscitato domande sulla presenza di armi nucleari in Israele. Va notato che Israele non ha mai ufficialmente confermato di possedere armi nucleari, anche se stime e osservatori suggeriscono che il paese possa avere circa 90 testate nucleari. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha sollevato la questione se tali dichiarazioni possano essere considerate una sorta di ammissione ufficiale da parte di Israele riguardo al possesso di armi nucleari.
Maria Zakharova ha posto l’accento sul fatto che, se fosse vero, questo solleva domande significative sul ruolo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e degli ispettori nucleari internazionali e solleva dubbi sulla trasparenza di Israele riguardo alle sue potenziali capacità nucleari.
Nel frattempo, l’aggressione israeliana nella regione ha causato un pesante bilancio di vittime, con oltre 10.000 morti, tra cui molte donne e bambini, e migliaia di feriti. La maggior parte delle vittime sono civili, il che ha portato a una grave crisi umanitaria. La resistenza palestinese ha continuato a opporsi agli attacchi israeliani nonostante l’assedio militare che circonda Gaza dal 2007.
L’aggressione israeliana persiste nel bombardare abitazioni civili, con il risultato di ulteriori perdite di vite umane e un aggravamento della situazione umanitaria. La Striscia di Gaza è stata soggetta a un prolungato e rigoroso isolamento, che ha avuto inizio dopo le elezioni democratiche del 2007 nella Palestina occupata. Tali elezioni avevano prodotto risultati che erano stati rifiutati da Israele e dagli Stati Uniti.
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