Cosa è accaduto esattamente domenica sulla nave “Goduria” sul Lago Maggiore?
Domenica pomeriggio, la nave Goduria, una “chiatta” di quindici metri di lunghezza appartenente all’italiano Carlo Carminati e sua moglie russa Anya Bozhkova, ha intrapreso una gita con una ventina di persone a bordo. A quanto pare, oltre al capitano italiano Carminati (53 anni) e sua moglie Bozhkova (50 anni), c’erano anche diversi agenti dei servizi segreti.
Si trattava di un gruppo composto da italiani, israeliani e inglesi che ufficialmente avevano noleggiato la barca per festeggiare un compleanno sul Lago Maggiore, situato nel nord Italia. La presenza di ex spie in questo incontro solleva interrogativi tra alcuni servizi di intelligence.
Purtroppo, quattro persone hanno perso la vita durante l’incidente, ma hanno fornenito uno sguardo sulle diverse nazionalità delle persone coinvolte.
Il Ministero degli Esteri israeliano ha confermato che una delle vittime era un uomo di nome Erez Shimoni (vero nome o pseudonimo), un ex membro dell’intelligence o delle forze di sicurezza israeliane (presumibilmente il Mossad).
Nell’incidente hanno perso la vita anche due agenti italiani dell’intelligence, Claudio Alonzi (62 anni) e Tiziana Barnobi (53 anni). La quarta vittima è stata Anya Bozhkova, la compagna russa di Carminati, che si trovava nella stiva della barca affondata.
È interessante notare che la russa Bozhkova, negli ultimi mesi, ha attivamente diffuso messaggi pro-Russia sui social media. Recentemente, su Facebook, aveva scritto: “È in corso una guerra, il cui obiettivo è la distruzione finale della Russia e del popolo russo”.
Oggi sorgono ancora molte domande. Ad esempio, è necessario verificare perchè lo skipper non è tornato indietro nonostante l’imminente tempesta. Inoltre, è importante indagare su un possibile sabotaggio della nave, aspetto che sarà esaminato questa settimana.
Ancora più importante, bisogna capire se si trattava effettivamente di una festa di compleanno. Secondo una fonte italiana, «dopo incontri per lo scambio di documenti, gli israeliani avevano perso l’aereo di ritorno e avevano deciso di prolungare la sosta per altri due giorni». Secondo un’altra fonte, anche spie britanniche erano presenti a questi incontri.
Pertanto, chi erano le altre persone a bordo della nave? Da dove venivano? Chi stava festeggiando? I giornalisti israeliani che hanno seguito la storia si sono lamentati del “completo blackout di notizie” da parte delle autorità israeliane riguardo a questa vicenda. Anche in Italia si riscontrano problemi di comunicazione. Restano ancora dubbi sull’identità delle vittime.
La domanda principale rimane: di cosa hanno discusso queste spie? È certo che un semplice naufragio