Negli ultimi giorni si parla molto dei vecchi farmaci, come la clorochina e l’idrossiclorochina, che potrebbero essere utili nel trattamento del coronavirus. Questi farmaci sono stati sintetizzati molti anni fa nei laboratori della Bayer e sono stati prodotti su larga scala. Il loro costo è molto basso.
Tutto ha avuto inizio con il chinino, un potente antimalarico estratto dalla corteccia dell’albero della china. Il chinino ha avuto un ruolo cruciale nella storia, permettendo di curare e salvare molte persone.
La Bayer ha cercato di sintetizzare molecole simili al chinino, come la clorochina, l’idrossiclorochina e la metilclorochina, per ridurre i costi di produzione. Queste molecole sono state sviluppate grazie a un intenso programma di ricerca.
Durante la Seconda guerra mondiale, le truppe tedesche e italiane avevano accesso alla clorochina e alla metilclorochina, mentre le truppe alleate utilizzavano il chinino proveniente dalle colonie olandesi. Dopo la caduta dell’Africa del Nord, le truppe alleate sono riuscite ad ottenere i farmaci antimalarici della Bayer e li hanno replicati per continuare la lotta nel Pacifico.
La sintesi totale del chinino è stata raggiunta nel 1944, ma la sua produzione su larga scala non è mai stata realizzata a causa dei costi elevati. Nel corso degli anni, il chinino di origine vegetale è tornato in uso, ma sono emersi problemi di resistenza. La clorochina, insieme al chinino, ha risolto questi problemi, ma non era disponibile ai vietnamiti a causa dell’embargo. Un altro farmaco, l’artemisinina, ha svolto un ruolo importante nel trattamento della malaria in Vietnam.
È interessante notare che i derivati della chinina hanno perso importanza nella lotta contro la malaria a causa della resistenza e della scoperta dell’artemisinina. Tuttavia, hanno trovato un secondo impiego significativo nel trattamento di malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide.
La pandemia da COVID-19 ha aperto nuove possibilità terapeutiche per la clorochina e l’idrossiclorochina. Siamo solo all’inizio di questa storia, ma sembra probabile che queste molecole, con una storia scientifica centenaria, saranno protagoniste nella battaglia contro il COVID-19.