Erin Valenti, una giovane e brillante CEO di 33 anni, è stata una delle figure di spicco nel panorama tecnologico di Salt Lake City, Utah. Fondatrice di Tinker Ventures, un’azienda di sviluppo software con oltre 120 dipendenti sparsi tra gli Stati Uniti e il Pakistan, Erin era conosciuta per la sua intelligenza, il suo impegno sociale e la sua capacità di innovare. Tuttavia, la sua carriera promettente si è bruscamente interrotta nell’ottobre 2019, quando è stata trovata morta in circostanze misteriose nel retro di un’auto a noleggio a San Jose, California. La sua morte ha scatenato un dibattito tra chi cerca risposte razionali.
Chi era Erin Valenti?
Nata nel 1986 a New York, Erin Valenti si è laureata in Amministrazione Aziendale alla Georgetown University. Dopo aver lavorato come direttrice dello sviluppo prodotti presso Overstock.com, ha fondato Tinker Ventures nel 2015. L’azienda, specializzata nello sviluppo di applicazioni web e mobile, ha collaborato con grandi nomi come Facebook, Skullcandy e LiveNation, costruendo oltre 700 prodotti tecnologici.
Erin non era solo un’imprenditrice di successo, ma anche un’attivista. Ha lavorato come volontaria per organizzazioni contro la tratta di esseri umani e ha promosso iniziative per l’empowerment femminile nel mondo tech. Il suo obiettivo era creare un fondo di venture capital per supportare startup guidate da donne, un progetto che non ha potuto realizzare a causa della sua prematura scomparsa.
Gli ultimi giorni: tra seminari e parole inquietanti
Nel settembre 2019, Erin si è recata in California per partecipare a un seminario di sviluppo personale e professionale chiamato Create Powerful, un’esperienza intensiva che prometteva di aiutare i partecipanti a superare i propri limiti. Dopo il seminario, ha visitato amici e colleghi nella Bay Area, mostrandosi entusiasta e piena di idee per il futuro.
Tuttavia, il 7 ottobre, mentre si preparava a tornare a Salt Lake City, Erin ha iniziato a mostrare segni di confusione. Durante una serie di telefonate con la famiglia, ha parlato in modo frenetico e sconnesso, affermando frasi come: “È tutto un gioco, un esperimento mentale. Siamo nella Matrix”. Queste parole, ispirate al famoso film di fantascienza, hanno lasciato i suoi cari profondamente preoccupati. Erin ha anche menzionato di aver fatto rifornimento di benzina, ma che l’auto si stava esaurendo, e di temere di perdere il volo.
La scomparsa e il ritrovamento
Dopo l’ultima chiamata, Erin è scomparsa. La sua famiglia ha denunciato la scomparsa alla polizia, ma le autorità hanno inizialmente classificato il caso come “dispersione volontaria”, ritenendo che Erin, essendo adulta, potesse essersi allontanata di propria volontà. Cinque giorni dopo, il 12 ottobre, il suo corpo è stato trovato nel retro di un Nissan Murano noleggiato, parcheggiato in una tranquilla strada residenziale di San Jose. Non c’erano segni di violenza o traumi fisici, e gli esami tossicologici hanno escluso l’uso di droghe o alcol.
Le teorie sulla morte
L’autopsia ha stabilito che Erin è morta per “cause naturali”, attribuendo il decesso a un “episodio maniacale acuto”. Tuttavia, la famiglia ha contestato questa conclusione, sottolineando che Erin non aveva precedenti di disturbi mentali. Alcuni hanno ipotizzato che il seminario Create Powerful possa aver scatenato una crisi psicologica, mentre altri hanno avanzato teorie più oscure, legate ai suoi legami con il progetto Brainwave di CTRL-labs, un’iniziativa pionieristica sulle interfacce cervello-computer.
Le sue ultime parole, “Siamo nella Matrix”, hanno alimentato speculazioni su possibili rivelazioni riguardanti tecnologie avanzate o addirittura teorie sulla simulazione della realtà. Erin era infatti coinvolta in progetti di neurotecnologia, e alcuni ritengono che la sua morte possa essere collegata a segreti industriali o a pressioni insostenibili.
A distanza di anni, la morte di Erin Valenti rimane un enigma. La sua famiglia continua a cercare risposte, mentre il mondo tech la ricorda come una pioniera che ha lasciato un’impronta indelebile.
Erin Valenti non era solo una CEO di successo, ma un simbolo di ciò che il futuro potrebbe riservare. E forse, proprio come ha suggerito nelle sue ultime parole, il confine tra realtà e simulazione è più sottile di quanto possiamo immaginare.
Aveva capito troppo tardi forse viveva in un mondo inreale e quando ha visto il mondo vero è rimasta scioccata ma nel portabagagli qualcuno ce l’ha messa in più in California questi soggetti dell hi-tech fanno dei cocktail particolari forse ne ha bevuto uno di troppo
Gli esami tossicologici nel caso di Erin Valenti hanno escluso l’uso di droghe o alcol, sollevando interrogativi ancora più profondi sulle cause del suo comportamento anomalo e del tragico epilogo. Questo risultato sfida le spiegazioni ufficiali e lascia aperti scenari inquietanti sulla sua morte.