Ah, che meraviglia essere un dittatore in Europa nel XXI secolo! Se pensi che sia complicato come ai tempi di Stalin o Mussolini, ti sbagli di grosso. Oggi è tutto molto più facile, elegante, e — perché no — anche un po’ più trendy. Dimentica le marce militari, i gulag e le statue giganti di te stesso (anche se, ammettiamolo, non sarebbero male). Oggi si può comandare con stile, e il meglio è che il sistema ti aiuta a far sembrare tutto legittimo.
La legge è la tua migliore amica (finché la scrivi tu) Oggi non hai bisogno di manganelli e carri armati per reprimere una ribellione. No, basta riscrivere un paio di leggi! Una volta che hai il controllo del parlamento, puoi giocare con la Costituzione come fosse un puzzle di cui solo tu hai l’immagine finale. Vuoi limitare le manifestazioni? Beh, è solo una misura per garantire la “sicurezza pubblica”, no? E chi può dire di no alla sicurezza?
Proteste? Ma che proteste? I cittadini sono arrabbiati? Tranquillo, lascia che si sfoghino sui social media. Alla fine, basta creare un paio di account falsi, infilare qualche bot qua e là, e il gioco è fatto. Organizzano una protesta in piazza? Beh, peccato che proprio quel giorno ci sia un bellissimo concerto gratuito sponsorizzato da qualche “amico” al governo, giusto a due isolati di distanza. E se proprio insistono, c’è sempre la vecchia cara scusa della “mancata autorizzazione”. E chi ti dà l’autorizzazione? Ma tu, ovviamente! Peccato che sia stata “temporaneamente” sospesa per motivi di ordine pubblico.
I media indipendenti sono come unicorni Chi ha detto che devi chiudere tutti i giornali o arrestare giornalisti? No, no, oggi funziona meglio, rendere i media “partner”. Un paio di controlli sulle licenze, qualche pressione sugli inserzionisti, ed ecco che anche i quotidiani “indipendenti” iniziano a pubblicare articoli sul tuo straordinario contributo alla stabilità del Paese. Certo, qualche voce dissidente rimane, ma chi le ascolta quando hai il monopolio delle prime pagine?
La ribellione moderna: un click e via Vuoi evitare che la gente si organizzi per ribellarsi? Semplicissimo: chiudi un occhio sui social media per farli credere liberi di esprimersi, mentre silenziosamente monitori e tracci chiunque sia “troppo ribelle”. Una volta scoperti, non li arresti (troppo evidente), ma magari invii qualche accertamento fiscale o fai sparire silenziosamente il loro profilo. Niente galera, solo un blackout digitale. Rivoluzionari in pigiama che combattono con tweet da un account cancellato: la nuova frontiera della ribellione!
La dittatura del comfort E poi, diciamocelo: chi ha veramente voglia di ribellarsi oggi? Tutti sono impegnati a guardare serie su Netflix o a sfogliare Instagram. Una volta bastava una scintilla per far scoppiare una rivoluzione, oggi basta una connessione Wi-Fi lenta per far scoppiare un’isteria. Offri qualche bonus fiscale, due partite di calcio in più, e voilà: il malcontento si scioglie come neve al sole.
La democrazia apparente: il vero capolavoro Il vero genio di fare il dittatore in Europa oggi è che non devi mai definirti tale. Anzi, è meglio mascherare tutto sotto il nome di “democrazia avanzata”. Qualche elezione pilotata qua e là, alcune schede valide annullate, qualche oppositore che “stranamente” si ritira poco prima del voto, e puoi continuare a vantarti di essere eletto dal popolo! È tutta una questione di immagine: non sei un dittatore, sei solo il “leader di lunga data”.
In fondo, essere un dittatore in Europa oggi è quasi un’arte. Le leggi, la tecnologia e persino la cultura ti danno tutti gli strumenti per mantenere il potere senza bisogno di sporcarti le mani. La ribellione? Quella è roba d’altri tempi. Oggi basta spegnere un paio di router e cambiare qualche algoritmo per tenere tutti al loro posto.
Essere dittatori oggi è quasi… una vacanza!