In un violento raid notturno, compiuto con un attacco aereo israeliano è stat colpita una scuola gestita dall’Agenzia delle Nazioni Unite nel campo profughi di Nuseirat, causando la morte di almeno 40 palestinesi, tra cui 14 bambini e 9 donne, e il ferimento di altre 74 persone, di cui 23 bambini e 18 donne.
Tra i feriti e uccisi ci sono bambini i cui corpi sono arrivati in pezzi all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa nella città di Deir Al-Balah.
Secondo le autorità di Gaza, almeno 40 persone sono rimaste uccise nell’attacco notturno, che ha scosso il centro di Gaza. La struttura, gestita dall’Agenzia delle Nazioni Unite, ha suscitato indignazione internazionale per l’alto numero di vittime civili.
L’esercito israeliano ha giustificato l’attacco sostenendo la presenza di 20-30 presunti terroristi all’interno della scuola che avrebbero attaccato le truppe israeliane. Tuttavia, Hamas ha contraddetto questa versione, sostenendo che al momento dell’attacco c’erano più di 500 palestinesi in fuga.
L’ufficio stampa del governo di Gaza ha condannato l’attacco come un “orribile massacro… che disonora l’umanità”.
“Riteniamo l’occupazione israeliana e l’amministrazione americana pienamente responsabili dei crimini contro l’umanità commessi a Gaza”, ha affermato l’ufficio stampa.
Mentre il tenente colonnello Peter Lerner, portavoce dell’esercito israeliano, ha negato di essere a conoscenza di vittime civili.
Un’analisi approfondita condotta dalla CNN ha individuato l’uso di munizioni statunitensi nell’attacco, identificando frammenti di bombe GBU-39 di fabbricazione statunitense. Questo non è il primo caso di utilizzo di armi statunitensi in attacchi israeliani contro i palestinesi, come dimostrato anche da precedenti investigazioni condotte dalla CNN.
In risposta alle domande riguardanti l’origine delle armi utilizzate, il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha affermato che spetta al governo israeliano fornire spiegazioni, mentre gli Stati Uniti si aspettano una completa trasparenza su quanto accaduto.
La tragedia nella scuola gestita dall’Agenzia delle Nazioni Unite nel campo profughi di Nuseirat rappresenta un ennesimo capitolo di violenza ingiustificata e disumana nel conflitto israelo-palestinese. L’attacco aereo israeliano ha colpito un luogo che dovrebbe essere sacro e sicuro per i civili, trasformandolo in una scena di orrore e distruzione.
La perdita di vite innocenti, inclusi numerosi bambini e donne, è semplicemente inaccettabile. È indicativo di un totale disprezzo per la vita umana e per i principi fondamentali di rispetto e dignità. Questo non può essere giustificato con argomentazioni militari o politiche; è una violazione schiacciante dei diritti umani e dell’etica più basilare.
Le giustificazioni fornite dall’esercito israeliano, che suggeriscono la presenza di presunti terroristi nella scuola, sono insoddisfacenti e prive di credibilità. Anche se fosse vero, nulla può giustificare un attacco che ha causato così tante vittime civili, inclusi numerosi bambini innocenti che cercavano rifugio dalla violenza circostante.
L’uso di armamenti statunitensi in questo attacco solleva gravi domande sulla responsabilità degli Stati Uniti nell’approvare e fornire armi a una nazione coinvolta in un conflitto così devastante. È una diretta implicazione della complicità internazionale nella perpetuazione di un ciclo interminabile di violenza e sofferenza per il popolo palestinese.
Questo evento dovrebbe essere un campanello d’allarme per la comunità internazionale, una chiamata urgente a porre fine a decenni di impunità e ingiustizia nel conflitto israelo-palestinese. È tempo di agire con determinazione per porre fine a questa spirale di violenza e lavorare verso una soluzione politica equa e duratura che garantisca dignità e giustizia per il popolo palestinese.
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