Un’inchiesta recente condotta dal “Il Giornale d’Italia” ha gettato luce su un presunto scandalo finanziario che coinvolge alcuni dei principali virologi italiani, tra cui i noti esperti Andrea Crisanti, Matteo Bassetti, Roberto Burioni, Fabrizio Pregliasco e Franco Locatelli. La rivelazione mette in discussione la loro indipendenza, poiché si sostiene che abbiano ricevuto finanziamenti milionari da importanti aziende farmaceutiche, tra cui Pfizer e la Bill & Melissa Gates Foundation, per un totale di oltre 1 miliardo di euro tra il 2016 e il 2022.
Il meccanismo di finanziamento, noto come “dottrina Gates”, prevede una catena di sovvenzioni tra privati, aziende farmaceutiche e specialisti del settore. Secondo l’inchiesta, Crisanti avrebbe ottenuto finanziamenti dalla Commissione UE, agenzie governative britanniche e addirittura dall’Istituto Nazionale della Salute americano, con la Darpa statunitense che ha contribuito con fondi per un suo progetto.
Matteo Bassetti, infettivologo presso l’ospedale San Martino di Genova, risulta essere uno dei più sovvenzionati, ricevendo finanziamenti da numerose aziende farmaceutiche, tra cui Pfizer, Angelini, AstraZeneca, Bayer, Roche e altre ancora. L’articolo sottolinea in modo particolare il legame di Bassetti con la Merck, produttrice della pillola anticovid Molnupiravir, definita dallo stesso Bassetti come miracolosa. Tuttavia, i dati mostrano che il farmaco è stato un fallimento dopo un notevole investimento da parte dell’Italia.
Anche Roberto Burioni e Fabrizio Pregliasco non sono stati esenti dai finanziamenti, ricevendo fondi da Gsk, Biogen, Pfizer e Merck. Franco Locatelli, ex presidente della cabina di regia del Comitato Tecnico Scientifico, ha ottenuto sussidi da aziende come Gilead, Sanofi, Novartis, Amgen e Pfizer. Massimo Galli, ex primario del Sacco di Milano, ha beneficiato di donazioni da parte di Gsk e AbbVie, giustificate da viaggi e consulenze.
L’inchiesta solleva serie preoccupazioni sulla trasparenza e sull’indipendenza di questi esperti, che hanno svolto un ruolo chiave nella gestione della pandemia da Covid-19. La European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations (Efpia), insieme alla Farmindustria italiana, ha monitorato questi flussi finanziari, evidenziando un totale di circa 1 miliardo di euro di finanziamenti nel periodo 2016-2022. L’attenzione ora si focalizza sulla necessità di garantire la totale indipendenza e imparzialità di coloro che guidano le decisioni cruciali durante una crisi sanitaria globale.
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