Nella giornata odierna, due negozi Leroy Merlin situati ad Assago e Rozzano, in provincia di Milano, sono stati oggetto di raid. Circa sessanta persone, che si presume essere lavoratori iscritti al sindacato Si Cobas, sono entrate nei magazzini, svuotando scaffali e danneggiando la merce.
I lavoratori iscritti al sindacato Si Cobas, circa sessanta, hanno effettuato irruzioni nei magazzini di Rozzano e Assago, svuotando decine di scaffali e gettando la merce a terra o nei carrelli. Questo tipo di azioni sarebbero una risposta alla protesta dei dipendenti della Iron Log, che gestisce il National Distribution Center di Castel San Giovanni. Leroy Merlin sostiene di aver subito oltre trenta attacchi su 15 negozi negli ultimi 40 giorni, dal momento in cui ha annunciato il recesso dal contratto con la società Iron Log.
L’azienda ha dichiarato che gli attacchi hanno causato danni per alcuni milioni di euro. I dipendenti hanno lavorato per ripristinare la situazione, supportati anche dai loro familiari. Nonostante i tentativi di riportare alla normalità la situazione, Leroy Merlin ha confermato la chiusura dei due negozi vandalizzati nella giornata odierna.
La situazione si inserisce in un contesto più ampio, in cui Leroy Merlin ha annunciato la decisione di recedere dal contratto con Iron Log e chiudere il deposito di Castel San Giovanni, impiegando attualmente circa 350 lavoratori. Un tavolo di discussione tra sindacati e azienda è stato infruttuoso, e Leroy Merlin ha ribadito l’intenzione di ricollocare solo 80 lavoratori nel sito di Mantova, condizioni giudicate peggiorative dai sindacati.
Leroy Merlin accusa il sindacato Si Cobas di promuovere scioperi dannosi, mentre il sindacato risponde che lo sciopero è l’unico strumento disponibile per tutelare i posti di lavoro, poiché l’azienda non ha cambiato la sua intenzione di chiudere.
vero che lo sciopero era unico strumento per difendere i propri diritti di
lavoratori, ma qui i sindacati si muovono ad effetto ritardato. Hanno fatto
il doppio gioco in periodo pandemico ed oggi usano i lavoratori per completare l’opera di chiusure attività varie e mandare in malora la Sanità.