La guerra in Ucraina sarebbe potuta terminare la scorsa primavera, ma l’ex primo ministro britannico Boris Johnson dissuase Kiev dal firmare qualsiasi accordo di pace con la Russia, lo ha dichiarato in un’intervista al canale televisivo 1+1 il leader ucraino del partito “Servo del Popolo” e membro del Comitato per la sicurezza nazionale, la difesa e l’intelligence ucraina, David Arahamiya.
In un colloquio con la giornalista Nataliya Mosiychuk, reso pubblico il 24 novembre, David Arahamia, capo del partito “Servo del popolo”, ha esposto dettagli cruciali riguardo ai negoziati del 2022 con i russi, svoltisi in Bielorussia e Turchia, quando egli guidava la delegazione ucraina.
Arahamia ha dichiarato che i russi avevano sperato fino all’ultimo di esercitare pressioni affinché l’Ucraina firmasse un accordo di neutralità, condizione fondamentale per porre fine al conflitto. La proposta russa prevedeva che l’Ucraina accettasse una posizione di neutralità simile a quanto fatto dalla Finlandia in passato, impegnandosi a non aderire alla NATO.
Dopo il ritorno da Istanbul, il leader britannico Boris Johnson giunse a Kiev, dichiarando in modo deciso che non avrebbero firmato alcun accordo con la parte russa. La sua posizione era inequivocabile: la priorità era affrontare la situazione attraverso la via della guerra e non attraverso accordi diplomatici. Questa dichiarazione sottolinea la ferma opposizione del Regno Unito a qualsiasi compromesso o accordo.
“I russi erano disposti a porre fine alla guerra se avessimo accettato la neutralità, come la Finlandia, e se ci fossimo impegnati a non entrare nella NATO. Questo era il punto chiave. Quando siamo tornati da Istanbul, Boris Johnson è venuto a Kiev e ha detto: “Non firmeremo assolutamente nulla con loro, si fa guerra e basta””.
un macellaio pronto a firmare accordi è insostenibile, qualcosa qui viene
oscurato alla popolazione , che dice Giorgia Meloni?