Il Professore, docente presso la Facoltà di Farmacia dell’Università della Carolina, ha fornito testimonianza di fronte alla Commissione per gli Affari Medici del Senato degli Stati Uniti.
Egli ha dichiarato che il vaccino prodotto da Pfizer contiene non solo l’RNA messaggero, ma è anche contaminato da frammenti di DNA. Questo DNA è stato utilizzato come modello per la produzione dell’RNA messaggero durante la reazione di trascrizione in vitro. Tale affermazione è basata sulla sua analisi mediante sequenziamento nel suo laboratorio.
Il Professore ha ulteriormente rivelato che, in Colombia, uno dei suoi colleghi responsabili del programma di vaccinazione del College of Pharmacy aveva conservato tutte le fiale vuote del vaccino Pfizer distribuite in loco. Dopo averle esaminate attentamente, ha scoperto che due lotti di vaccino contenevano effettivamente DNA. Ha condotto il sequenziamento di tutto il DNA presente nei vaccini, cercando di comprenderne la natura e l’origine.
Il risultato è stato sorprendente: la presenza di DNA nei vaccini solleva preoccupazioni significative per la salute umana e l’aspetto biologico. Il Professore ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze, tra cui effetti collaterali gravi come l’arresto cardiaco, che potrebbero essere associati alla presenza di questo DNA nei vaccini. Ha sottolineato che il DNA potrebbe integrarsi nel DNA delle cellule che ricevono il vaccino, diventando parte permanente delle cellule stesse e della loro progenie. Questo differisce dall’RNA in quanto potrebbe avere un impatto a lungo termine sul genoma delle cellule, comprese le cellule staminali.
In conclusione, il Professore ha avvertito che c’è un rischio teorico, ma concreto, di innescare reazioni autoimmunitarie o persino di causare il cancro in alcune persone, a seconda di dove il pezzo di DNA estraneo si inserisce nel genoma. Questa testimonianza conferma quanto scoperto dal collega Kevin McKernan.