La dichiarazione che segue rappresenta il punto di vista di un gruppo di scienziati e professionisti che contestano la narrativa dell’emergenza climatica e criticano l’uso di modelli climatici per guidare le politiche pubbliche.
Il gruppo di scienziati e professionisti sottolineano con la complessità e l’incertezza intrinseca del clima, mettono in luce il fatto che i modelli climatici utilizzati sono prodotti artificiali, creati dall’uomo, e il loro risultato è fortemente influenzato dagli input forniti dai ricercatori e dai programmatori. Questi input includono ipotesi, presupposti, relazioni e parametri, tutti fattori cruciali che vanno a determinare le proiezioni e i risultati ottenuti dai modelli stessi. Invitano quindi ad adottare una visione critica e attenta nell’interpretare i risultati dei modelli, riconoscendo la necessità di una continua valutazione e revisione delle informazioni utilizzate per comprendere il complesso sistema climatico della Terra.
Il documento contesta la gravità del riscaldamento globale, sostenendo che il riscaldamento sia più lento di quanto previsto e che i modelli climatici non siano adeguati come strumenti per la politica globale. Inoltre, i membri del gruppo esprimono una netta opposizione all’idea che l’anidride carbonica (CO2) sia un inquinante, sottolineando invece che essa riveste un ruolo essenziale per la vita sulla Terra e costituisce un elemento fondamentale per la crescita delle piante.
Ecco la dichiarazione:
La scienza del clima dovrebbe essere meno politica, mentre le politiche climatiche dovrebbero essere più scientifiche. In particolare, gli scienziati dovrebbero sottolineare che il loro output di modellazione non è il risultato della magia: i modelli computerizzati sono creati dall’uomo. Ciò che viene fuori dipende completamente da ciò che teorici e programmatori hanno inserito: ipotesi, presupposti, relazioni, parametrizzazioni, vincoli di stabilità, ecc. Sfortunatamente, nella scienza del clima tradizionale la maggior parte di questo input non è dichiarata.
Credere al risultato di un modello climatico è credere a ciò che i modellisti hanno inserito. Questo è precisamente il problema dell’odierna discussione sul clima in cui i modelli climatici sono centrali. La scienza del clima è degenerata in una discussione basata su credenze, non su solide scienze autocritiche. Dovremmo liberarci dall’ingenua credenza nei modelli climatici immaturi. In futuro, la ricerca sul clima dovrà dare molta più enfasi alla scienza empirica.
Non c’è nessuna emergenza climatica
Una rete globale di oltre 1501 scienziati e professionisti ha preparato questo messaggio urgente. La scienza del clima dovrebbe essere meno politica, mentre le politiche climatiche dovrebbero essere più scientifiche. Gli scienziati dovrebbero affrontare apertamente le incertezze e le esagerazioni nelle loro previsioni sul riscaldamento globale, mentre i politici dovrebbero contare spassionatamente i costi reali così come i benefici immaginari delle loro misure politiche.
I fattori naturali e antropici causano il riscaldamento
L’archivio geologico rivela che il clima della Terra è variato da quando il pianeta esiste, con fasi naturali fredde e calde. La piccola era glaciale si è conclusa solo nel 1850. Pertanto, non sorprende che ora stiamo vivendo un periodo di riscaldamento.
Il riscaldamento è molto più lento del previsto
Il mondo si è riscaldato molto meno di quanto previsto dall’IPCC sulla base del forzante antropogenico modellato. Il divario tra il mondo reale e il mondo modellato ci dice che siamo lontani dal comprendere il cambiamento climatico.
La politica climatica si basa su modelli inadeguati
I modelli climatici hanno molti difetti e non sono neanche lontanamente plausibili come strumenti di politica globale. Aumentano l’effetto dei gas serra come la CO 2 . Inoltre, ignorano il fatto che l’arricchimento dell’atmosfera con CO 2 è vantaggioso.
La CO 2 è il cibo delle piante, la base di tutta la vita sulla Terra
La CO 2 non è un inquinante. È essenziale per tutta la vita sulla Terra. La fotosintesi è una benedizione. Più CO 2 è vantaggioso per la natura, rendendo più verde la Terra: più CO 2 nell’aria ha favorito la crescita della biomassa vegetale globale. È anche un bene per l’agricoltura, aumentando i raccolti delle colture in tutto il mondo.
Il riscaldamento globale non ha aumentato i disastri naturali
Non ci sono prove statistiche che il riscaldamento globale stia intensificando uragani, inondazioni, siccità e disastri naturali simili, o rendendoli più frequenti. Tuttavia, vi sono ampie prove del fatto che le misure di mitigazione della CO 2 sono tanto dannose quanto costose.
La politica climatica deve rispettare le realtà scientifiche ed economiche
Non c’è nessuna emergenza climatica. Pertanto, non vi è motivo di panico e allarme. Ci opponiamo fermamente alla dannosa e irrealistica politica di zero emissioni di CO 2 proposta per il 2050. Se emergeranno approcci migliori, e sicuramente lo faranno, avremo tutto il tempo per riflettere e riadattarci. L’obiettivo della politica globale dovrebbe essere la “prosperità per tutti” fornendo energia affidabile e conveniente in ogni momento. In una società prospera uomini e donne sono ben istruiti, i tassi di natalità sono bassi e le persone si preoccupano del proprio ambiente.
Epilogo
La Dichiarazione mondiale sul clima (WCD) ha riunito una grande varietà di scienziati competenti provenienti da tutto il mondo*. La notevole conoscenza ed esperienza di questo gruppo è indispensabile per raggiungere una visione equilibrata, spassionata e competente del cambiamento climatico.
D’ora in poi il gruppo funzionerà come “Global Climate Intelligence Group”. Il Gruppo CLINTEL fornirà consulenza richiesta e non richiesta sui cambiamenti climatici e la transizione energetica a governi e aziende di tutto il mondo.
* Non è il numero di esperti ma la qualità degli argomenti che conta
Vuoi firmare? Si prega di compilare questo modulo .
Dichiarazione mondiale sul clima e tutti i firmatari in pdf
Dichiarazione mondiale sul clima e tutti i firmatari in pdf