La villa di Arcore fu oggetto di controversia quando Berlusconi la ottenne dalla giovane orfana dei Signori Casati Stampa.
La tragica storia iniziò quando il padre dell’orfana commise un duplice omicidio, uccidendo sua moglie e il suo giovane amante prima di togliersi la vita.
La proprietà passò alla figlia Anna Maria Casati Stampa di Soncino. All’epoca dei tragici eventi, la giovane aveva diciannove anni e quindi, secondo la legge vigente allora, era considerata minorenne. Venne affidata a un tutore Giorgio Bergamasco, e al protutore Cesare Previti.
Quando Anna Maria Casati Stampa raggiunse la maggiore età e divenne quindi emancipata legalmente, decise di sposare il conte Pierdonato Donà dalle Rose e trasferirsi con lui in Brasile. Tuttavia, in Italia, scelse di affidarsi a Cesare Previti, il suo ex tutore, come avvocato.
A causa di pressanti necessità economiche e avendo ereditato non solo i beni di famiglia, ma anche ingenti debiti fiscali lasciati dal padre, nel 1973 la marchesa decise di mettere in vendita la villa e si avvalse del suo avvocato come mediatore per tale transazione.
L’acquirente della villa fu l’imprenditore edile Silvio Berlusconi. La giovane ricevette un’offerta di 500 milioni di lire per la villa, nonostante il suo valore stimato fosse di 7,3 miliardi di lire, e decise di accettarla.
I 500 milioni non furono pagati in contanti, ma in azioni non quotate in borsa. Questo rese impossibile per la ragazza convertirle in denaro liquido, lasciandola con azioni bloccate e di scarso valore. In quel momento, Berlusconi si propose di riacquistare le azioni per soli 250 milioni di lire, facendo sì che la ragazza svendesse una proprietà del valore di 7,3 miliardi di lire per una cifra molto inferiore.
È evidente che si trattò di un affare estremamente vantaggioso per Berlusconi. Alcuni potrebbero criticare la giovane per aver accettato tale offerta, ma è importante ricordare che era un’orfana e che il suo tutore legale era Cesare Previti, un ex-avvocato condannato a 6 anni di prigione e stretto collaboratore finanziario di Berlusconi.
Questa vicenda rappresenta solo una delle azioni discutibili compiute da Berlusconi, ma ce ne sarebbero molte altre. È sorprendente che in Italia una figura come lui, nonostante tutto ciò che ha fatto, abbia ricevuto addirittura i funerali di Stato.
Radiazione e Revoca del vitalizio a Cesare Previti
Il 4 maggio 2006 la Cassazione emette la sentenza definitiva, condannando Previti a 6 anni di reclusione per l’accusa di corruzione in atti giudiziari nell’ambito del processo IMI-SIR.
A maggio 2011, Cesare Previti è stato radiato dall’Ordine degli avvocati a seguito di un procedimento disciplinare che era iniziato nel 1999 e che si è concluso con una sentenza della Corte suprema di cassazione.
Inoltre, il 4 ottobre 2016, l’ufficio di Presidenza della Camera ha revocato a Previti il vitalizio parlamentare di cui aveva goduto fino ad allora. Questa revoca è avvenuta in base a una delibera assunta nel 2015 che riguardava anche altri cinque deputati: Toni Negri, Giuseppe Astone, Giuseppe Del Barone, Luigi Farace e Luigi Sidoti.
è proprio singolare beatificare Berlusconi e invece non avere fatto i funerali
di Stato per Falcone e Borsellino, questa notizia l’ho sentita oggi alla TV.
Non ci sono parole per così tante ingiustizie e per il pubblico mondano
in bella mostra a reti unificate .