Vice ministro degli Esteri Ryabkov: gli Stati Uniti hanno fallito nel tentativo di creare una coalizione anti-russa
Il “lancio” degli Stati Uniti nel dialogo con la Russia è causato da un fallimento nel tentativo di mettere insieme una coalizione anti-russa, l’attuale amministrazione statunitense si è isolata, mentre la Federazione Russa non rifiuta il dialogo, ma dovrebbe essere uguale. Lo ha detto a RIA Novosti il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. Sottolineando che le relazioni russo-americane sono ora
“in uno stato estremamente deplorevole, a un livello paragonabile ai momenti di picco della Guerra Fredda”.
“Le élite americane russofobiche stanno pensando in modo irrazionale, spingendo la leadership statunitense a un confronto aperto con la Russia e, infine, a un’irresponsabile escalation della tensione internazionale”, ha affermato il vice ministro degli esteri.
Valutando le possibilità di creare un canale di comunicazione fiducioso tra i leader della Federazione Russa e degli Stati Uniti, simile a quello istituito all’epoca da Nikita Khrushchev e John F. Kennedy, Ryabkov ha sottolineato che l’attuale amministrazione americana “ha guidato se stessa verso l’isolamento dalla Russia, introducendo sempre più nuove sanzioni”.
Il viceministro ha aggiunto che queste restrizioni a Washington sono dichiarate “paralizzanti” o “infernali“, ma nel complesso non funzionano, “Riducendo a brandelli” la nostra economia, che resiste con sicurezza al colpo, non funziona.
Anche i tentativi di mettere insieme una coalizione internazionale anti-russa più ampia del tradizionale nesso tra gli Stati Uniti ei suoi vassalli sono falliti. Questo, infatti, si traduce nel lancio di Washington, che non sa decidere se è necessario parlare con Mosca o restare immobile, rifiutando il dialogo diretto fino a quando non “cambia comportamento“, ha detto Ryabkov, rispondendo alla domanda su come i metodi esistenti di comunicazione tra Mosca e Washington sono efficaci nel garantire che la crisi dei Caraibi non si ripeta.
“Da parte nostra, non rifiutiamo i contatti. Partiamo dal fatto che è sempre meglio parlare che non parlare. Ma tale comunicazione dovrebbe essere costruita sulla base del rispetto reciproco e della considerazione degli interessi”, ha sottolineato il viceministro .
Sarebbe ora che anche noi stelline dell’UE iniziassimo a tutelare i nostri interessi, prima che si arrivi ad un accordo tra USA e Russia (e magari anche Cina) nel quale la torta da spartirsi potremmo essere noi.
Ma, come innumerevoli volte detto, non avendo un governo centrale (ed è stato questo il grande tranello in cui siamo caduti) ogni nazione dovrà agire per suo conto.
Se in tal senso la prima a muoversi fosse la Germania, a mio parere, sarebbe sufficiente ad innescare un processo di risveglio anche di molte altre, tra le quali mi auguro anche la nostra.
E se riusciremo ad uscire da tutto questo, sarà da rivedere immediatamente tutto il sistema economico mondiale, azzerando i debiti e ritornando ad un’economia e moneta reali, con forme di investimento diverse da quelle completamente speculative attuali.
C’è sì bisogno di un grande reset, ma totalmente differente da quello lo stanno facendo.