Un operaio 61enne della Dana Graziano, Luca Capelli, è morto nello stabilimento di via Cumiana a Rivoli nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 21 luglio 2022, mentre stava lavorando.
Ha avuto un malore ed è stato soccorso dai colleghi prima dell’arrivo dei sanitari, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.
Sul posto c’era anche il figlio, che era appena uscito dalla fabbrica a fine turno e, quando ha saputo, si è precipitato di nuovo all’interno. “I lavoratori hanno abbandonato la fabbrica per il forte choc e per rispetto dello stesso collega – dice una nota della Fiom -. Per domani sono state dichiarate otto ore di sciopero con presidio ai cancelli della fabbrica”.
La causa della morte è stata il caldo, perché evidentemente costa meno la vita umana di uno straccio di condizionatore che anche il più malmesso dei supermercati ha.
I datori di lavoro erano/sono magari tenuti a misurare la temperatura, ma per verificare se hai la febbre e quindi potenzialmente anche il covid, per il resto chi se ne frega.
Anzi, in questi casi “L’ufficio Ambiente, Sicurezza e Qualità è a tua disposizione per fornirti ulteriori informazioni” ( ma andate a fare in culo!).
Se però ci fossero stati macchinari sensibili alla temperatura troppo elevata, allora sì che li avrebbero messi.
Se è vero che i delegati sindacali “segnalano continuamente casi come questo nelle aziende”, occorre una mobilitazione a livello nazionale, non solo locale!