“No, non ci è stata fatta alcuna comunicazione, non siamo a conoscenza di alcun viaggio”. Così fonti della Farnesina rispondono alla domanda se il ministero degli Esteri fosse informato di un possibile viaggio a Mosca di Matteo Salvini.
Salvini precisa: si sta aprendo una possibilità
E anche Salvini in qualche modo rende meno perentorio l’annuncio del viaggio a Mosca fatto nel pomeriggio, parlando di possibilità. “Dopo un lavoro di settimane e a tutti i livelli, ed ormai entrati nel quarto mese di guerra, si sta aprendo la possibilità di incontrare, per parlare di cessate il fuoco, forniture di grano e ritorno al dialogo, rappresentanti dei governi di Russia e Turchia, nonché rappresentanti di altri governi e istituzioni internazionali”. Questo il messaggio che il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha diffuso nelle chat della Lega per fare il punto della situazione.
“Qualora la possibilità si facesse concreta, nelle prossime ore ne parlerò direttamente coi vertici del movimento e delle istituzioni – continua Salvini -. Ritengo che ogni iniziativa diplomatica che riporti al tavolo le parti in conflitto vada perseguita, nella scia dei colloqui con Putin e Zelensky avuti nelle ultime ore dal premier Draghi”.
“Ovviamente, quando a muoversi è la Lega, da sinistra (e non solo) le polemiche non mancano, è così da sempre – dice Salvini -, ma quando in ballo ci sono milioni di vite e di posti di lavoro da salvare, in Ucraina, in Africa e in Italia, nessuna iniziativa va esclusa a priori. P.S. Per me sarebbe più comodo stare qualche giorno a casa coi miei figli o con la mia compagna, ma in un momento così drammatico per il mondo e per l’Italia, forse il riposo può aspettare”.
La missione in Russia
La notizia della missione in Russia di Salvini in realtà è iniziata con una anticipazione lasciata trapelare da fonti qualificate della Lega nella quale si riferiva che Matteo Salvini ha organizzato una missione in Russia, nell’ambito dei contatti avviati al fine di far ripartire i negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina. Si diceva inoltre che la partenza del segretario leghista sarebbe prevista a breve, forse già domenica, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli.
Nel corso di un comizio tenuto a Como, il leader della Lega ha inoltre aggiunto: “Mi chiedono se andrò a Mosca. Lo chiedo a voi. Ieri Draghi ha fatto una cosa giusta: ha chiamato Putin. È chiaro che la pace non la ottieni accendendo una candela in Duomo, ma va costruita, cercata telefonata per telefonata, incontro per incontro”. “C’è il dovere di fare di tutto per avvicinarsi alla pace e, come Draghi ha fatto bene a chiamare Putin, io ce la sto mettendo tutta. La pace e la vita valgono tutto. Pace, vita e lavoro”.
Nessun ruolo di Berlusconi
Ancora oscuri termini e dettagli della trasferta così come gli incontri che potrebbe fare. Certamente non pare un caso che la missione sia stata fatta trapelare il giorno dopo la telefonata tra Mario Draghi e Vladimir Putin, come se il capo della Lega attendesse una sorta di lasciapassare. Qualora l’eventualità diventasse più concreta, Salvini informerà il presidente Draghi e ne parlerà con i vertici della Lega, si sottolinea.
Quello che è certo è che Silvio Berlusconi, un tempo legato da uno stretto rapporto di amicizia con Putin, non avrebbe avuto alcun ruolo nell’organizzazione di questa trasferta. D’altronde, il Cavaliere non avrebbe certo bisogno di ambasciatori con Putin o con il governo russo.
Un uomo per tutte le stagioni, ha detto tutto e fatto il contrario di tutto.
Anzi no, una cosa la potrebbe ancora fare: mettersi controvento e sputarsi in faccia!
Prestargli ulteriore attenzione sarebbe solo perdita di tempo.
Sogni velleitari dell’idiozia congenita della classe politica italiana ignorante e priva di valore negoziale.
La “denazificazione” di 404 non è stata una promessa di intenti, ma una decisione che non prevede spazio negoziale, il rullo compressore russo è lento, ma inesorabile.
Putin non ha mai giocato con le parole, ha solo dichiarato e messo in pratica le decisioni del suo establishment.
L’Ucraina è acqua passata.
Se il prode salvini avesse avuto un peso negoziale, avrei potuto pensare che si fosse prestato alle proposte di H.Kissinger, purtroppo è solo una sagoma di cartone.
Fa il paio con di maio il bibitaro.