Il questore di Biella, Gianni Triolo, si suicidato in ufficio: la drammatica notizia è stata diramata in questi minuti e ha inevitabilmente scosso l’intera città. Com’è logico e comprensibile, in queste fasi vige ancora il massimo riserbo sulla dinamica del gesto e sulle ragioni che hanno indotto il sessantenne a togliersi la vita. L’edizione locale del quotidiano “La Stampa” riporta che a trovare il suo corpo ormai privo di vita sarebbe stata la donna delle pulizie e accanto al suo cadavere Triolo avrebbe lasciato volutamente una lettera d’addio per motivare la sua decisione di farla finita.
Poi, dal 2003 al 2007 Triolo ha diretto la Divisione Anticrimine della Questura di Massa Carrara, dove ha anche rivestito il ruolo di responsabile del servizio Prevenzione e Protezione. Dal settembre 2007 al giugno 2016 ha nuovamente prestato servizio presso la Questura della Spezia, dapprima come dirigente della Divisione Anticrimine fino al febbraio 2012 e poi come vicario del Questore.
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Sono situazioni tragiche per i civili ma disperate per chi credeva nei valori della Giustizia e perde oggi qualsiasi riferimento costituzionale. rispetto queste persone colpite ci spalle da chi non si aspettavano.