La nomina ha indignato i conservatori cattolici che hanno subito definito Sachs “il messia di aborto e contraccezione” perché sostiene che una delle chiavi dello sviluppo è la “riduzione dei tassi di fertilità”. Una scelta dirompente, dunque, destinata ad alimentare lo scontro interno alla Chiesa cattolica tra bergogliani e ratzingeriani
Anche perché i critici di Francesco sostengono da tempo che le sue posizioni, soprattutto sui temi etici, sono contrarie alla dottrina cattolica, e accusano il Papa di essere eretico, non riconoscendo di conseguenza il suo pontificato. “Sachs, ormai di casa in Vaticano, – scrive il giornalista Aldo Maria Valli, da sempre molto critico nei confronti di Bergoglio – ha più volte esortato a legalizzare l’aborto come un modo economicamente efficace per eliminare i bambini indesiderati quando la contraccezione fallisce e ha definito l’aborto come un’opzione valida, perché a basso rischio e costi contenuti. Ossessionato dal problema del sovraffollamento, è arrivato a sostenere che la legalizzazione dell’aborto va perseguita perché riduce significativamente il tasso di fertilità totale di un paese”.
E chi se ne frega, ladro è è ladro rimane
Forse il suo intento e’ di aprire un dialogo diretto fra poveri e potenti…da qui sue alleanze e prese di posizione strane, avveniristiche.