“Fino a poco tempo fa lo sforzo della comunità scientifica nello sviluppo dei vaccini era mirato a salvare la vita dei più giovani” afferma Martin Friede, coordinatore della ricerca per la produzione e distribuzione dei vaccini dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“I soggetti che hanno più bisogno del vaccino potrebbero in realtà essere quelli per i quali il vaccino potrebbe non funzionare”.
Gli anziani, in particolare, affrontano sfide uniche legate all’invecchiamento del sistema immunitario. La capacità di risposta immunitaria diminuisce con l’età, il che li rende più suscettibili all’infezione.
Inoltre secondo nuovi studi scientifici, il timo, un organo chiave per la produzione di linfociti T, si riduce con l’età, il che limita la risposta immunitaria. Questo ha importanti implicazioni per lo sviluppo di un vaccino efficace, poiché molti vaccini si basano sulla capacità del timo di addestrare linfociti T.
Infine c’è il fenomeno dell'”inflammaging“, una condizione di infiammazione cronica causata da infezioni persistenti come il citomegalovirus, può compromettere ulteriormente la risposta immunitaria degli anziani. Pertanto, i ricercatori devono affrontare sfide uniche per sviluppare vaccini efficaci per gli anziani e garantire che siano sicuri ed efficaci.